Manifestazione, in piazza Archimede, nel cuore di Ortigia, il centro storico di Siracusa, dei proprietari dei calessini usati per il trasporto dei turisti.
Molti tra loro sono abusivi ma da tempo chiedono che vengano sbloccate le licenze per consentirgli di operare nel rispetto della legge. I carabinieri, nelle ore scorse, hanno proceduto ad altri sequestri ed a nuove sanzioni: un giro di vite impresso all’indomani della maxi rissa a Pasqua, in piazza Pancali, ai piedi di Ortigia, sotto gli occhi atterriti dei passanti e dei turisti.
Una vicenda che si concluse con l’arresto di 5 persone, poi rimesse in libertà nelle ore successive dal Tribunale di Siracusa, che, però, dovranno affrontare un processo.
Le indagini, pure in questo caso condotte dai carabinieri con il coordinamento dei magistrati della Procura di Siracusa, svelarono che dietro la rissa si nascondeva uno scontro tra gruppi che erano nel giro del trasporto dei turisti con gli “apini”.
Da quel momento, è nato un dibattito in città sull’opportunità di regolamentare il settore, praticamente in mano agli abusivi, che si mettono in tasca parecchi quattrini senza versare un centesimo di tasse.
E così a rompere gli indugi sono stati gli stessi proprietari che, dopo essersi consultati, si sono recati davanti al palazzo della Prefettura di Siracusa per far sentire la loro voce, chiedendo lo sblocco delle licenze o magari un bando per poter entrare nella sfera della legalità.
Di contro, nei giorni scorsi, a lamentarsi di questo dilagante abusivismo sono state le associazioni in rappresentanza delle guide turistiche che, nel corso di un incontro con il prefetto, Giusi Scaduto, hanno rilevato che, sia nel servizio dei calessini sia in quello delle escursioni con le barche, ci sarebbero guide improvvisate, senza alcuna preparazione e senza licenza.