E’ diventato un caso la nuova giunta di Siracusa, al cui timone c’è il sindaco, Francesco Italia, esponente nazionale di Azione. Nella sua squadra è entrato il Mpa con ben due assessori mentre dall’altra parte della barricata ci sono Forza Italia, Fratelli d’Italia ed il Pd. Un assetto, quello della nuova amministrazione, che non è piaciuto al parlamentare regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso il quale ha puntato l’indice sull’anomalia siracusana, al punto da immaginare ripercussioni ma dopo le elezioni europee ed amministrative.
Sindaco, non trova anomala l’assetto della sua giunta?
Sia dal giorno del mio insediamento ho chiesto la collaborazione di tutti i gruppi politici presenti nel Consiglio comunale. La mia iniziativa aveva ed ha come obiettivo il superamento delle logiche di frammentazione politiche e di polemiche sterili che sono state, peraltro, fonte dello scioglimento del precedente Consiglio comunale.
Forza Italia e Gennuso non l’hanno presa bene. Come risponde?
Il fatto che mi rivolga ai gruppi consiliari per un accordo di governo della città sta nelle cose anche perché non ho mai tenuto nascosto questo aspetto: l’ho dichiarato dal primo giorno, inoltre l’onorevole Gennuso non deve sorprendersi perché di questo abbiamo parlato anche con lui.
Quindi, c’è stata una interlocuzione..
Sì, e non capisco perché Gennuso debba usare la formula dei due pesi e delle due misure. Mi spiego meglio: se entra in giunta il gruppo politico riconducibile a lui va bene, se, invece, il passo è compiuto dall’onorevole Carta allora si manifesta contrarietà?
Con il Mpa ha trovato subito sintonia…
Non ho mai nascosto la mia simpatia nei confronti del presidente Raffaele Lombardo e mi auguro future collaborazioni.
L’assetto politico è difforme da quello alla Regione, non trova?
Mi chiedo quale anomalia esista nel fatto che in Consiglio comunale si formino delle maggioranze, a volte anche asimmetriche rispetto a quelle regionali. Io non ho mai smesso di parlare con i gruppi consiliari e continuerò a farlo, inoltre, da parte mia, non c’è alcuna preclusione a scenari futuribili. E’ chiaro, però, che la composizione della maggioranza è data dalla convergenza dei programmi elettorali, per cui se sussistono delle identità di vedute si sta insieme, altrimenti si compiono altre scelte.
Non credo che si debba parlare di amici o nemici, ci sono forze consiliari, e non politiche, con cui è possibile una interlocuzione, così come ce ne sono delle altre con cui è impossibile. Il tema vero è: condividere un progetto attorno ad una forte base consiliare. La mia ambizione è fare in modo che il Consiglio abbia molta più voce in capitolo, del resto la città, con lo scioglimento dell’assemblea alla fine del 2019, si è resa conto, così come me, della sua importanza.
Ma allora, che tipo di giunta è la sua?
Io sono dell’idea, a la sto applicando, di formare delle giunte consiliari e non politiche. Peraltro, quando mi sono presentato alle elezioni, avevo al mio fianco una coalizione civica e non politica. Tanto è vero che Azione, il mio partito, non ha un gruppo consiliare, non essendosi presentato alle amministrative. Bandiera, mio vice sindaco, è sceso in campo con una sua lista civica.
Vuol dire che tutti potrebbero prendere parte alla giunta?
No, non voglio dire che la giunta sia un Porto franco, ci mancherebbe. Tengo a precisare che le porte sono aperte a tutti coloro con cui un dialogo si dimostra possibile, sulla scorta di un programma elettorale chiaro e preciso che vada nella direzione già data alla città. Sono aperto alla discussione, senza preclusioni di sorta. Chiaro che ci sono gruppi o persone con cui non è possibile dialogare.
Può fare un esempio?
Senza fare nomi, c’è stato un consigliere comunale che ha fatto polemiche sull’inaugurazione di una struttura a cui avrebbe dovuto partecipare un ministro del Governo nazionale, di cui il suo partito è un solido sostenitore.
Cn il Pd non è che va molto d’accordo…
Veda, con il Partito democratico ho delle interlocuzioni ma in questo momento i consiglieri comunali sono particolarmente astiosi e riluttanti a qualsiasi forma di dialogo.
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