La pietra nello stagno l’ha lanciata, nei giorni scorsi, il prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, chiamando in causa i Comuni sulla realizzazione degli alloggi per i braccianti stranieri che ogni anno, in primavera, si riversano nel Siracusano per la raccolta delle produzioni agricole.
Da sempre, i migranti scelgono Cassibile come luogo dove accamparsi in baraccopoli di fortuna ma quest’anno, grazie ai fondi messi a disposizione del ministero dell’Interno, l’amministrazione comunale di Siracusa realizzerà un centinaio di alloggi, fortemente contestati da un Comitato cittadino.
Il problema è che non basteranno, la previsione è che arriveranno dai 300 ai 500 braccianti, per cui si pone la questione della distribuzione degli stranieri in altri Comuni. Il prefetto, però, ha ribadito, in una lettera, che solo Siracusa e Lentini, hanno provveduto ad usare quei fondi per gli alloggi dei migranti.
” Chi ha il contratto e appartiene ad altri territori venga ospitato dagli imprenditori agricoli dove lavora o inizino a pensarci altri Comuni” spiega l’assessore alla Cultura di Siracusa, Fabio Granata. “Questa amministrazione il problema di Cassibile lo sta affrontando con forza, a differenza di quanti nei decenni, hanno fatto “orecchie da mercante” e oggi, magari, cavalcano il malcontento. Spero che anche le amministrazioni dei comuni limitrofi facciano lo stesso. Compito della politica non è strumentalizzare la rabbia per tornaconti elettorali ma proporre soluzioni” dice l’assessore alla Polizia municipale, Andrea Buccheri.
L’assessore alla Cultura, Fabio Granata, ne ha anche per le imprese agricole. “Adesso bisogna verificare la regolarità contrattuale e il luogo di lavoro di tutti gli “sgomberati” per chiamare alle loro responsabilità di ogni genere gli imprenditori agricoli che li utilizzano e per espellere chi regolare non è e non ha contratto”.
Il segretario della Cgil di Siracusa chiede, ancora una volta, un incontro in Prefettura con tutte le parti in campo per provare a trovare una soluzione. “Sono giorni -dice Roberto Alosi, segretario provinciale della Cgil – che chiediamo a gran voce che si dia corso alle procedure emergenziali previste dalle norme che regolano, in questo caso, l’intervento della Protezione Civile Regionale al fine di rispondere al bisogno immediato prima che la situazioni degeneri ma ogni cosa sembra inghiottita in un assordante e
inquietante silenzio istituzionale”