• Il deputato Ars della Lega sull’aggressione ai 2 proprietari di una casa in Ortigia
  • Condanna la violenza ma chiede di non criminalizzare tutti i ristoratori
  • Pungola l’amministrazione sulla gestione del centro storico

Da un lato una condanna ferma per l’aggressione ai due proprietari di un immobile in Ortigia, dall’altro la necessità di non criminalizzare l’intera categoria dei ristoratori.

La vicenda

Questa la posizione del deputato regionale della Lega, Giovanni Cafeo, in merito al violento episodio avvenuto circa 10 giorni fa nel centro storico con il pestaggio del titolare della casa e di un suo ospite su cui ci sono le indagini degli agenti della Squadra mobile. Le vittime, nella loro denuncia, hanno puntato l’indice contro il gestore di un locale, con cui, nella loro ricostruzione,  erano entrati in rotta di collisione da oltre un anno e mezzo per via dei rumori molesti, degli spazi privati occupati da tavoli e sedie e dei fumi provenienti dall’attività. Dopo l’aggressione, i due proprietari hanno deciso di vendere la casa e tornarsene in Centro Italia.

“Tutelare chi rispetta le regole”

Il parlamentare regionale della Lega, Giovanni Cafeo, non vuole che inizi una campagna di criminalizzazione contro una intera categoria. “Piuttosto che aprire il processo pubblico nei confronti dei ristoratori di Ortigia, è evidente che bisogna chiarire nettamente le differenze tra chi esercita nel pieno rispetto delle regole e quindi va tutelato e
incentivato, sobbarcandosi spesso investimenti ingenti proprio per la sicurezza e la sostenibilità e chi invece
agisce nella parziale o addirittura completa illegalità – spiega Cafeo – in un contesto di generale liberi
tutti verso il quale l’amministrazione dovrebbe avere il pugno duro”.

Cambiare la gestione di Ortigia

Secondo il deputato regionale della Lega, Ortigia necessita di un cambio nella gestione.  “L’auspicio è che i due proprietari aggrediti che hanno deciso di mettere in vendita la loro casa di Ortigia ci ripensino – dice Cafeo – perché la bellezza dei luoghi resta mentre la maleducazione e la violenza per fortuna potrebbero interrompersi, a patto di cominciare a cambiare seriamente approccio nella gestione del salotto buono della città”.
cultura”.