Ennesima aggressione presso la casa circondariale di Siracusa. Un detenuto nel circuito alta sicurezza ha chiesto di essere portato in infermeria. Appena aperta la camera di pernottamento ha colpito al volto l’agente di polizia penitenziaria che avrebbe dovuto accompagnarlo. L’agente caduto al suolo subito dopo essere stato colpito, tra minacce ed offese, è stato accompagnato tramite 118 in ospedale. I medici hanno riscontrato lesioni ed escoriazioni multiple nonché la rottura del timpano. Lo dice Francesco Davide Scaduto, segretario nazionale del sindacato Consipe.
“Tale aggressione ha poi provocato momenti di tensione con altri detenuti che hanno cercato di sostenere l’aggressore – aggiunge il sindacalista – Salgono a 13 le unità di personale assenti per aggressione da parte della popolazione detentiva presso l’istituto siracusano. Esprimiano la nostra vicinanza al collega colpito e a tutto il reparto di polizia penitenziaria di Siracusa che opera con non poche difficoltà e riesce con elevato sacrificio a mantella legalità all’interno del penitenziario siracusano. Ci vogliono interventi seri e mirati e non bastano i protocolli di allontanamento dei detenuti facinorosi perché così non si fa altro che spostare il problema da una sede all’altra”.
E’ Ferragosto ma non si fermano le proteste per i diritti civili. E lo dimostra un sit in tenuto proprio nel giorno di Ferragosto, in una città quasi deserta, dal comitato “Esistono i diritti” davanti al carcere palermitano dell’Ucciardone.
Si tratta dello stesso comitato protagonista della petizione “Sindaco trascrivi” tesa ad ottenere la trascrizione anagrafica dei figli delle coppie Arcobaleno, petizione culminata in una mozione la cui discussione ha spaccato il consiglio comunale di Palermo nei giorni scorsi creando tensioni politiche non di poco conto anche nella maggioranza.
La battaglia di oggi riguarda i diritti dei detenuti. Presenti, tra gli altri, Pino Apprendi garante comunale per i diritti delle persone detenute della città di Palermo, Gaetano D Amico Presidente del comitato esistono i Diritti Transpartito, Eleonora Gazziano, il consigliere comunale Gianluca Inzerillo, l’attore Marco Feo e Totò Cuffaro membro del consiglio generale della associazione Nessuno tocchi Caino.
“Il destino delle persone che hanno sbagliato e sono affidate allo Stato non può essere quello di essere abbandonati dentro alte mura ricoperte da filo spinato. Questi uomini e queste donne, anche se hanno commesso errori, hanno le loro storie, le loro vite, le loro famiglie e, soprattutto, una loro
dignità che va rispettata e preservata. Il loro destino scruta le nostre coscienze prima ancora che il nostro dovere e il loro diritto di ‘vivere’, in un contesto propenso alla rieducazione e alla risocializzazione e non al suicidio, deve essere per tutti noi motivo di impegno e, se serve, di denuncia politica e sociale. Dobbiamo dare loro una speranza perché trovino la forza di riorganizzare la loro speranza e andare incontro alla vita piuttosto che cercare la morte” dice Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.
“Oggi partecipiamo al sit-in davanti all’istituto penitenziario Ucciardone di Palermo per ricordare che il carcere non è storia di corpi ma storia di anime” ha concluso Cuffaro.