“Si è riscontrato, come da relazione dell’ufficio tecnico, che una delle principali cause degli inconvenienti idrici sia da addebitare perlopiù ad allacci illegali”.
Lo afferma il sindaco di Avola, Luca Cannata, al termine degli accertamenti dei tecnici del Comune sulla rete idrica dopo il caso dell’acqua torbida emerso nelle settimane scorse. “Abbiamo presentato relazione denuncia alle autorità competenti” taglia corto il sindaco di Avola che ha firmato una ordinanza, nelle ore scorse, che, di fatto, allarga la fascia di zone della città in cui vige il divieto di consumo idrico.
Nell’ordinanza è indicato che “in via cautelativa, per gli utenti del tratto della condotta interessata delle via Miramare, via S. Martino, via Curtatone e via Rossini” vige “il divieto per il consumo umano dell’acqua proveniente dal civico acquedotto, fino a quando non sarà individuata e definitivamente rimossa la causa del citato inconveniente e non sarà accertata l’idoneità al consumo umano dell’acqua erogata”.
Nei giorni scorsi, otto consiglieri di opposizione di Avola hanno presentato al presidente dell’assemblea cittadina la richiesta di convocazione urgente del Consiglio comunale per discutere del problema dell’acqua torbida.
Hanno deciso di rompere gli indugi dopo il silenzio dell’amministrazione alla loro richiesta sull’esito delle analisi sulle rete idrica, compiuti dagli esperti di un laboratorio privato.
Lo stesso primo cittadino, la settimana scorsa, ha escluso presenza di batteri coliformi ed escherichia coli, dopo essersi consultato con chi ha compiuto gli accertamenti, al punto da revocare l’ordinanza che vietava il consumo di acqua in tutta la città. Ma sono sempre in corso gli accertamenti visto che il problema, nonostante siano passate alcune settimane, rimane.