- Nuove polemiche ad Avola sul caso dell’acqua torbida
- Il leader del movimento Idee per la città chiede al sindaco se il Comune ha provveduto ai controlli
- Il primo cittadino, in un video messaggio, ha definito alcuni punti della gestione del servizio
E’ polemica ad Avola sul caso dell’acqua torbida che ha costretto, nelle ore scorse, il sindaco, Luca Cannata, ad ampliare la porzione di area della città dove vige il divieto di consumo idrico.
Il leader del movimento Idee per la Città, Corrado Loreto, ha chiesto all’amministrazione di chiarire alcuni punti in merito alla gestione delle rete idrica comunale.
“Il sindaco faccia chiarezza”
“Chiedo al sindaco senza alcuna polemica se il Comune effettua i previsti controlli interni sulla potabilità dell’acqua e con quale cadenza. Quanti interventi sono stati effettuati sulla rete idrica e quanti sulla rete fognaria? Quali ditte li hanno eseguite e come state individuate? Quale è l’ammontare complessivo delle somme spese in tre anni per i suddetti interventi?” chiede Loreto.
“Esprimo solidarietà – aggiunge Loreto – a tutti i cittadini colpiti in questo momento, attendiamo consigli sui comportamenti da tenere visto lo stato di allerta stiamo vivendo. Non stiamo cercando i colpevoli, più avanti ci sarà tempo, adesso ci mettiamo a disposizione con l’amministrazione per risolvere il problema che attanaglia tutti”.
“Controlli senza sosta”
Il sindaco di Avola, nella giornata di ieri, ha realizzato un video messaggio, spiegando che l’amministrazione è impegnata nella ricerca delle cause sul fenomeno dell’acqua torbida. “Stiamo compiendo dei controlli dappertutto, dai serbatoi ai pozzetti. Siamo impegnati – ha detto Cannata – allo spasimo e ce la metteremo tutta per risolvere il problema”.
La gestione dell’acqua
Allo stesso tempo, il sindaco ha fatto delle precisazioni in merito al servizio idrico, “che è pubblico” mentre la gestione del depuratore comunale è affidata ai privati. “Inoltre, il Comune – ha detto Cannata – ha messo a disposizione due autobotti per l’approvvigionamento idrico nonostante la carenza di personale”.
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