Il pm della Procura di Siracusa, Marco Dragonetti, ha chiesto le condanne per l’ex parlamentare regionale Pippo Gennuso e Walter Pennavaria, sotto processo per la fornitura di acqua non potabile in alcune zone del territorio di Pachino.
Le richieste di condanna
Nei confronti dell’esponente politico, sono stati sollecitati 5 anni e 4 mesi di reclusione, 4 anni per l’altro imputato, entrambi coinvolti nell’inchiesta denominata “Acque salate” culminata nel novembre del 2015 con il sequestro, disposto dal gip del Tribunale di Siracusa, di un pozzo e dell’impianto idrico in contrada Chiappa, a Pachino.
L’inchiesta
Secondo i tecnici del Nictas, incaricati dalla Procura di Siracusa di compiere gli esami, l’acqua non risultava potabile con grave rischio per la salute degli utenti. Nel registro degli indagati, per truffa aggravata, adulterazione di sostanze alimentari e frode nell’esercizio del commercio, furono iscritti Walter Pennavaria, indicato come amministratore legale del Consorzio Granelli e l’ex parlamentare regionale Giuseppe Gennuso, ritenuto amministratore di fatto del Consorzio Granelli e della Granelli Gestione Acquedotto srl.
La tesi della Procura
L’inchiesta, fu condotta dal sostituto, Tommaso Pagano ed al termine degli accertamenti gli inquirenti svelarono che “ le società gestite dagli indagati, Consorzio Granelli e Granelli Gestione Acquedotto s.r.l., hanno distribuito agli abitanti delle contrade Granelli – Chiappa e zone limitrofe in territorio di Pachino acqua non idonea al consumo umano proveniente da un pozzo trivellato di contrada Chiappa, nonostante avessero promesso all’utenza, in occasione della stipula dei contratti di allaccio alla rete idrica, che l’acqua somministrata sarebbe stata potabile poichè proveniente dal vicino acquedotto del comune di Ispica”.
Le parti civili
Tra le parti civili anche il Comune di Pachino e, nel corso dell’udienza di stamane, al palazzo di giustizia di Siracusa, il difensore dell’ente, l’avvocato Giovanni Giuca, ha, sostanzialmente, sposato le richieste del pm della Procura.
La difesa
La difesa, rappresentata dagli avvocati Mario Fiaccavento e Corrado Di Stefano, esporrà le sue ragioni, durante l’arringa, poi i giudici, al termine della Camera di consiglio, daranno lettura della sentenza.
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