A lamentarsi dell’acqua gelata nella piscina Paolo Caldarella di Siracusa non sono le piccole società sportive, alcune delle quali hanno manifestato la decisione di passare la mano, ma anche lo staff tecnico dell’Ortigia, la squadra di pallanuoto maschile che milita nel massimo campionato nazionale.
A denunciare le condizioni della piscina è l’allenatore, Stefano Piccardo, che non usa giri di parole nell’esporre un disagio, al punto che è stato costretto ad organizzare gli allenamenti in altre strutture dove l’acqua ha temperature accettabili.
“Mancanza di rispetto”
“Nelle ultime due settimane abbiamo avuto molte difficoltà, perché la temperatura dell’acqua è scesa notevolmente, fino a precipitare negli ultimi giorni. Siamo stati costretti a spostarci in piscine situate in provincia. Non è certo il modo migliore per preparare una stagione così importante. Questa, comunque, è la situazione attuale, che non voglio più commentare. Dico solo che questo stato di cose non è rispettoso verso la città e verso un club che da cinque anni ambisce ai massimi traguardi europei”.
Lo sfogo di un’istruttrice
Nelle ore scorse, prima dell’uscita dell’allenatore dell’Ortigia, un’istruttrice di nuoto sincronizzato aveva manifestato tutto il suo disappunto per le temperature dell’acqua, troppo fredde per le giovani atlete.
“Comune doveva comprare le caldaie”
“E arrivato l’inverno, in vasca ci sono 23 gradi. Il Comune di Siracusa non ha comprato le caldaie promesse agli atleti. E a me non resta che chiudere dopo anni di sacrifici, di rinunzie, dopo anni di duro lavoro. E possiamo mandare Pec , possiamo fare articoli sul giornale, forse anche chiedere un risarcimento danni, ma loro le nostre atlete rimarranno a casa prive del loro amore per il nuoto sincronizzato” è lo sfogo amaro di Valentina Mauceri.
La gestione è del Comune
La gestione della piscina Caldarella e dell’intera Cittadella dello Sport è ormai da mesi nelle mani del Comune di Siracusa che ha risolto il contratto proprio con l’Ortigia per presunte inadempienze contrattuali.
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