Pd, M5s e Sud chiama Nord “Insieme per l’alternativa al Governo Schifani”

PALERMO (ITALPRESS) – Un momento di riflessione comune sulla prima fase del governo Schifani, per mettere sul tavolo contromisure unitarie e iniziare a ragionare in termini di possibili alleanze alle elezioni regionali del 2027: questo il centro della conferenza stampa indetta da Sud chiama Nord, Pd e M5s a Palazzo dei Normanni, a Palermo, con l’obiettivo di presentarsi come un’opposizione disposta a far fronte comune su determinati temi e istanze. L’incontro è anche un’occasione per lasciarsi definitivamente alle spalle la rottura che ha preceduto l’appuntamento elettorale del 2022 e trovare una quadra su più materie, dalla finanziaria alla sanità fino al ponte sullo stretto e alla riforma delle province.
Per Pd e M5s presenti i rispettivi capigruppo all’Ars, ovvero Michele Catanzaro e Antonino De Luca, mentre per Sud chiama nord a parlare è il leader Cateno De Luca, che non risparmia una forte critica a Renato Schifani: “Voglio invitarlo a un confronto pubblico sui fondi extraregionali. Mai si era visto un presidente della Regione che non partecipa nemmeno alle repliche della legge di stabilità, ma viene solo per intimorire la sua maggioranza: in un anno ha dimostrato di non saper spendere le risorse a disposizione, sul ponte sullo stretto ha svenduto la Sicilia a Salvini, sulla sanità ogni anno parte delle spese finisce alla Lombardia. In tutto questo i nostri giovani abbandonano la Sicilia, soprattutto nelle aree interne, per andare in altri territori”.
La proposta di De Luca alle altre opposizioni è di istituire “un comitato di liberazione per la Sicilia, al cospetto di un comitato d’affari che si sta dimostrando tale in ogni segmento dell’amministrazione regionale”. In merito alle tempistiche, il numero uno di Sud chiama nord sottolinea come “alle provinciali, se si faranno, ci sarà un primo momento di ragionamento tutti insieme; più avanti servirà una ricerca di sintesi e progettualità, per arrivare tra qualche anno a un metodo e a una squadra di coalizione ben definita. Non possiamo rappresentare un’alternativa solo perchè siamo contro qualcuno, l’elettore non capirebbe: almeno due anni prima della scadenza del governo attuale dovremo cominciare a ragionare insieme in termini di successione”.
Catanzaro evidenzia come avere trovato un fronte comune su determinati temi sia un primo traguardo importante per l’opposizione: “Negli scorsi mesi abbiamo fatto un lavoro notevole per mettere al centro proposte migliorative: nell’ultima finanziaria siamo stati presenti e agli slogan elettorali abbiamo risposto con i temi. Questo governo non fa valere le ragioni della Sicilia, noi invece puntiamo a portare il lavoro comune al di fuori dei confini regionali ma per essere una coalizione credibile dovremo dimostrare di poter essere uniti ovunque: prima di avere un candidato unitario serve un progetto politico”. Il capogruppo dem va poi all’attacco su una serie di tematiche: “Questo governo sull’agricoltura sta mostrando tantissime lacune e contro la siccità ha erogato una manciata di contributi, che non bastano nemmeno per una singola provincia: noi siamo solidali con gli agricoltori siciliani, italiani ed europei. Sulla sanità Schifani tratta a Roma con il piattino in mano, ma intanto le strutture ospedaliere siciliane sono in condizioni terribili. Sul ponte sullo stretto le opposizioni la vedono allo stesso modo: non siamo contrari a un’opera migliorativa, ma non possiamo permettere a Salvini di arrivare qui e fare campagna elettorale prendendo in giro i siciliani; il ponte si potrà fare solo con i fondi, un progetto ben definito e altre infrastrutture che finora sono state solo millantate. Sulla riforma delle province non c’è una volontà diretta di non tornare a votare, ma se non si mettono le risorse a disposizione dei territori è chiaro che ci si ferma agli slogan: anche noi avevamo presentato un disegno di legge per tornare all’elezione diretta, ma il governo deve dirci cosa intende fare in merito alla legge Delrio”.
All’attacco sui temi anche Antonino De Luca: “Schifani si è accorto solo ora che nel 2023 non è stato fatto nulla che non fosse litigare e portare avanti provvedimenti aberranti: sulle province non ha il sostegno della sua stessa maggioranza, sulla finanziaria se non fosse stato per la serietà delle opposizioni la Sicilia sarebbe in esercizio provvisorio, sulla sanità non ci si rende conto che manca il 50% del personale nei pronto soccorso, incendi e dissesto idrogeologico sono completamente spariti dai radar, sulla nomina dei manager della sanità abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso”.
La ricetta è anche sul fronte M5s quella di un compattamento delle opposizioni in aula, per poi ragionare eventualmente più avanti in termini elettorali: “Il nostro dialogo prosegue per contrastare un centrodestra che è letteralmente imploso: Schifani è trincerato a Palazzo d’Orleans e non si rende conto delle difficoltà che vivono quotidianamente in Sicilia cittadini e imprese. Come opposizioni abbiamo messo da parte ciò che ci distingue per proporre un’offerta politica che venga riconosciuta e accettata dal territorio”.
– foto xd8 Italpress, da sinistra Cateno De Luca, Michele Catanzaro e Antonino De Luca –
(ITALPRESS).

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