PALERMO (ITALPRESS) – Sabato 29 luglio, ricorre il 40^ anniversario della strage che, nel 1983, scosse profondamente Palermo e l’Italia intera con l’uccisione del Giudice Rocco Chinnici, capo dell’Ufficio Istruzione del Tribunale di Palermo. Con lui morirono anche due carabinieri della scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile di via Pipitone Federico in cui il Giudice abitava. Venerdì 28 luglio alle 10,20 a Palermo, nell’Aula Magna della Corte di Appello, alla presenza del Presidente della Repubblica, si terrà il seminario “Memoria è continuità: il lavoro di rocco chinnici, dall’ufficio istruzione di palermo alla legislazione antimafia italiana ed europea”. Sabato 29 luglio, invece, alle ore 9,30 saranno deposte corone di fiori a Palermo nel luogo della strage, in via Pipitone Federico davanti al civico 59. A seguire alle 10, nella Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo, si terrà una messa in memoria delle vittime della strage.
Nato a Misilmeri (PA) il 19 gennaio del 1925, Chinnici entra in magistratura nel 1952. Dopo un lungo periodo di permanenza a Partanna come pretore, nell’aprile del 1966 si trasferisce a Palermo, giudice dell’o?ava sezione dell’Ufficio Istruzione del Tribunale. Dai primi anni Se?anta inizia ad occuparsi di delicaO processi di mafia. Nel 1975 diviene Consigliere Istru?ore Aggiunto. Quattro anni dopo, nel 1979, è nominato Consigliere Istruttore, proprio negli anni in cui la mafia sferrava un terribile attacco allo Stato. Chinnici ha allora una intuizione che fa di lui un magistrato particolarmente moderno: progetta e crea, nel suo ufficio, un gruppo di lavoro, una scelta per allora rivoluzionaria e non ancora supportata da un apposito sostegno legislativo, dando forma a quello che sarà poi definito il “pool antimafia”. Accanto a sè, Chinnici chiama due giovani magistrati: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
– foto ufficio stampa Fondazione Rocco Chinnici –
(ITALPRESS).
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