PALERMO (ITALPRESS) – Due persone sono state raggiunte da ordinanza di custodia in carcere e oltre 1,5 milioni di euro sono stati sequestrati nell’ambito di un’operazione dei finanzieri del Comando provinciale di Palermo che stamattina hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali con cui il gip presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto la custodia in carcere e il sequestro.
Contestualmente, la Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo ha delegato lo svolgimento di perquisizioni presso le abitazioni e gli altri luoghi nella disponibilità degli indagati (6 in tutto), nei cui confronti si procede, a vario titolo, per i reati di concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata dal metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo, si sono concentrate sulla figura di “uno storico appartenente alla famiglia mafiosa di Partanna Mondello, esponente di spicco del mandamento di San Lorenzo (più volte condannato, tra l’altro, per 416 bis c.p.)”, spiegano i finanzieri.
In tale contesto, sarebbero stati delineati i rapporti di affari tra quest’ultimo e il gestore di una società titolare di un noto brand di gelaterie della città di Palermo.
Secondo le indagini l’uomo avrebbe esercitato un “pervasivo potere di controllo sull’attività commerciale, intervenendo in prima persona sia nella scelta del personale da assumere che delle strategie da perseguire a livello aziendale”.
“Il tutto in virtù di un profondo legame fiduciario – aggiungono le Fiamme gialle in una nota – da cui anche l’imprenditore avrebbe tratto significativi benefici economici, consistiti nella possibilità di espandere sul territorio la propria rete commerciale, anche attraverso la costituzione di nuove imprese in conseguenza della dichiarazione di fallimento della citata società, intervenuta nel 2021”.
In base alle indagini, in più occasioni l’uomo si sarebbe “prodigato per risolvere questioni private dell’imprenditore, nonchè per ricercare fonti di finanziamento e nuovi locali per l’apertura di ulteriori punti vendita e garantirgli al contempo la necessaria protezione rispetto a richieste estorsive avanzate da altri esponenti mafiosi. Inoltre, l’operatività delle gelaterie sarebbe stata fortemente condizionata dalla necessità di assicurare continui utili al sodalizio mafioso, destinati, tra l’altro, al sostentamento dei detenuti e dei loro familiari.
Proprio queste condotte – spiegano ancora gli investigatori – avrebbero inciso notevolmente sulla situazione finanziaria della fallita, in ordine alla quale sono state, altresì, riscontrate fuoriuscite di denaro prive di giustificazione, per un importo complessivo di euro 1.511.855,60″.
– Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –
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