PALERMO (ITALPRESS) – L’emergenza crack e il tema della protezione dei minori con il supporto di istituzioni e realtà territoriali: questo il tema affrontato negli spazi dell’Istituto comprensivo Sperone – Pertini di Palermo. A prendere la parola non solo dirigenti e assessori, ma anche la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, insieme per discutere di un’emergenza particolarmente preoccupante tra i giovani sotto i 19 anni e che vede l’Italia ai primi posti in Europa per consumo di cocaina, eroina e soprattutto cannabis.
“Un momento di attenzione verso un fenomeno preoccupante, e verso il quale tutti vogliamo insieme contribuire nel fare passi avanti. Siamo all’indomani di un’importante operazione di polizia, che evidenzia ancora una volta l’attenzione su questa emergenza, che non riguarda Palermo, ma tutta la Sicilia. Un sistema che presenta caratteristiche di un’organizzazione antistato, un’organizzazione a discapito dei nostri ragazzi, sempre più piccoli, dipendenze che stanno devastando intere famiglie. Il fenomeno va affrontato in modo sistemico, diversamente sarebbe come prendere a pugni il vento”, ha sottolineato Cracolici, richiamando alla memoria il blitz antidroga delle forze dell’ordine che nelle settimane scorse ha portato a 15 arresti e a una trentina di indagati attivi su tre piazze di spaccio dello Sperone, in alcuni casi proprio vicino alle scuole.
Sempre più diffuso il crack, anche perchè costa poco, è stato sottolineato. Ottenuta tramite processi chimici dalla cocaina, la sostanza viene assunta inalando il fumo. L’effetto dura poco e questo fa si che si insinui la dipendenza, con conseguenze molto gravi. Nel vissuto del consumatore di crack si assiste un discontrollo degli impulsi, e alla seria incapacità di mantenere la coscienza critica di sè. La situazione è grave non solo perchè affare di Cosa nostra, che, attraverso l’invasione delle piazze con ogni genere di sostanza, si arricchisce diventando sempre più potente, ma riguarda i giovani, i più fragili e di qualunque ceto socio-culturale, che colmano vuoti esistenziali, è stato evidenziato.
Nel corso della seduta si è acceso costantemente il faro sulla funzione della scuola, tra gli attori principali nel supporto della socializzazione e crescita dei minori. Come ribadito dalla Dirigente Antonella Di Bartolo “la scuola è luogo di incontro, dibattito, ma anche di conoscenza. Nel percorso Casa Scuola/ Scuola Casa si assistono a tante situazioni di pericolo. La scuola è stato e, nonostante il lavoro costante, i dati sono ancora preoccupanti”.
Secondo una recente analisi, nel 2022 il legame tra spaccio e consumo di stupefacenti si è fatto più forte, e la popolazione giovanile a livello planetario rappresenta il “target” privilegiato per l’offerta di droga.
“Il senso della seduta – ha aggiunto Antonello Cracolici – è avere qui tutte le istituzioni, l’assessorato alla famiglia, l’assessorato all’istruzione, l’Asp, il Comune di Palermo. Non è un caso che oggi l’Assessore regionale alla famiglia presenta un bando da 5 milioni di euro avviato per le periferie delle grandi città siciliane, ovvero Palermo, Catania, Messina e Caltanissetta, per sostenere interventi e progetti di inclusione sociale della povertà educativa, forme di contrasto alla dipendenza del Crack. Sono misure sulle quali dobbiamo concentrarci, farle funzionare, sull’esempio del Camper sociale di Ballarò. La nostra è una sfida, qui ci giochiamo la faccia, la credibilità. Dobbiamo diffondere attività di prossimità assolutamente necessarie, perchè il fenomeno droga è un fenomeno drammatico e che può coinvolgere ognuno di noi”.
Tra i presenti all’incontro di questa mattina anche Francesco Zavatteri, il papà di Giulio, ucciso dal crack a 19 anni, nel settembre 2022; in questi mesi Zavatteri ha dato voce al proprio dolore, diventando un pioniere della mobilitazione delle famiglie, una prima frattura della solitudine sociale.
– foto xm3 Italpress –
(ITALPRESS).
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