PALERMO (ITALPRESS) – A poco più di due mesi dalla presentazione del progetto la struttura di accoglienza per ragazzi con dipendenza da sostanze stupefacenti diventa realtà: è stata infatti presentata questa mattina nel padiglione 13 del presidio Pisani, in via La Loggia, e si pone lo scopo di fronteggiare un’emergenza che soprattutto negli ultimi mesi sta raggiungendo numeri difficili da sostenere a Palermo e in Sicilia. All’apertura del centro di accoglienza, realizzato di concerto dall’assessorato regionale alla Salute e dall’Asp Palermo, hanno preso parte il governatore regionale Renato Schifani, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il commissario straordinario dell’Asp Palermo Daniela Faraoni, il prefetto Massimo Mariani; presenti anche Francesco Zavatteri, papà di Giulio, ucciso dal crack a 19 anni il 15 settembre 2022, e il deputato regionale di Sud chiama nord Ismaele La Vardera, promotore di un disegno di legge sulla lotta alle droghe pesanti.
Su tale documento Schifani promette pieno supporto: “Lo attenzioneremo e sosterremo istituzionalmente. Il presidente Galvagno è molto sensibile su questi temi e mi ha promesso di esaminarlo: come governo faremo la nostra parte in termini di sostegno finanziario”. Riguardo alla struttura, il numero uno di Palazzo d’Orleans sottolinea come “questo è un primo passo molto importante per combattere il crack, in queste iniziative occorre sempre fare squadra. La droga è un’emergenza sociale che colpisce le famiglie inaspettatamente”. Schifani si è inoltre soffermato alcuni minuti a parlare con Zavatteri, con il quale è stato fissato un incontro prossimamente per valutare ulteriori iniziative da mettere in campo per aiutare i giovani con problemi di dipendenza.
Per Faraoni l’inaugurazione della struttura è un punto sia di arrivo che di partenza: “Darà una svolta all’organizzazione sanitaria della nostra provincia nell’accoglienza e nella gestione delle persone con dipendenze. Abbiamo lavorato intensamente per rispettare l’impegno assunto con i cittadini: vogliamo dare una speranza ai giovani che sono caduti in queste tenebre e alle loro famiglie. E’ un’esperienza innovativa, ma potrà comunque essere soggetta a revisioni in corso d’opera”. Il prossimo passo sarà l’istituzione di altri centri con funzioni simili in altre zone del territorio siciliano.
Da Lagalla arriva il plauso per un’iniziativa che evidenzia come “ancora una volta l’integrazione tra soggetti istituzionali ha funzionato: da qualche mese il Comune ha posto in essere il mezzo mobile che attraversa il territorio cittadino per combattere il crack e ora l’Asp ha aperto un centro di prossimità con lo stesso scopo. E’ segno di una progettualità condivisa, per tutelare la salute pubblica e prevenire il rischio dell’assunzione di droga”. Gli fa eco Mariani, per il quale “contrastare un simile flagello significa rendere Palermo migliore: il modo migliore per onorare le vittime delle sostanze stupefacenti è continuare a lavorare per combatterne l’abuso”.
L’appuntamento odierno lascia a Zavatteri sensazioni contrastanti: “Da una parte sono felice ma dall’altra sono arrabbiato, perchè se una struttura come questa fosse stata realizzata prima Giulio sarebbe stato aiutato in modo adeguato. La dipendenza da sostanze deve essere riconosciuta come una patologia: chi vi cade dentro soffre di un malessere interiore che deve essere assistito e curato in modo adeguato, cosa che per Giulio non è avvenuta”. Un plauso è rivolto ai promotori politici dell’iniziativa: “C’è stata grande sensibilità per l’attuazione di questo centro. Tantissimi giovani sono esposti a questa piaga chiamata crack e noi genitori dobbiamo unirci per stroncare questo fenomeno indecente: chi spaccia droga ai nostri figli non è degno di un’esistenza civile”.

– Foto: Xd8/Italpress –

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