Ieri parte del governo si è riunita con il comitato tecnico-scientifico con il quale sta gestendo questa situazione di pandemia. Gli esperti sono stati chiari: il rallentamento del contagio non deve far allentare le misure. Perciò, venerdì o più probabilmente sabato, Giuseppe Conte annuncerà un ulteriore prolungamento della quarantena per altre due settimane.

 

Il presidente del Consiglio, con l’appoggio del comitato tecnico-scientifico, è orientato a sbloccare alcune filiere produttive da dopo Pasqua, la cosiddetta “fase 2”. Appena si è iniziato a parlare di questa, negli scorsi giorni, il monitoraggio delle persone in giro ha fatto registrare da subito un innalzamento del formicolio per le strade, che ha portato i segnali di possibili nuovi focolai. Tutti gli esperti sono d’accordo su un punto: prima di maggio gli italiani non dovranno muoversi dalle loro case se non per le cose davvero necessarie.

 

Questo l’aveva annunciato Angelo Borrelli, qualche giorno fa, ma il governo è subito corso alla smentita perché, sul piano psicologico, la tenuta dei nervi del paese, è un aspetto molto importante. Anche per questo la strategia dell’annuncio serale di Conte rispetterà il periodo delle due settimane, uno lasso di tempo accettabile in cui poter stringere i denti. Indicare un orizzonte più ampio, tempi più lunghi, secondo il premier, sarebbe psicologicamente pericoloso.