3.200 miliardi potrebbero venir chiesti alla Cina per “danni da coronavirus” dagli Stati del G7. Negli USA si stanno già preparando grosse azioni legali contro Pechino e la stessa OMS è nel mirino sotto l’accusa di sottomissione agli interessi cinesi nella gestione pandemica. Si trova in una brutta situazione il leader indiscusso della cina, l’imperatore Xi Jinping, che si trova ora ad affrontare di nuovo l’ira di Donald Trump dopo la questione dei dazi e numerosi focolai interni di protesta. Molti paesi sostengono che la Cina abbia nascosto l’epidemia con la collaborazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di aver modificato i numeri di contagiati e morti, l’accusa è molto forte ed andrebbe ben ponderata… grazie ad essa però il presidente americano sta ritrovando consensi nel popolo.

 

La HJS (Henry Jackson Society) ha provato a rendere contabile il danno causato dal virus in Gran Bretagna, la cifra al momento si aggira su circa 350 miliardi di sterline. Secondo lo studio vi sono tutte le possibilità per portare Pechino in tribunale in quanto avrebbe violato gli articoli 6 e 7 dell’International Health Regulation: tramite l’occultamento dei dati reali nei primi giorni di gennaio, omettendo che si trattava di un virus ed impedendo dunque di far sapere alla scienziati di tutto il mondo che fosse trasmissibile da uomo a uomo. Quest’ultima violazione è imputata di aver impedito la prevenzione su scala globale.

 

Negli USA sta per essere varato il disegno di legge “Stop Covid Act“, esso sancirà che: “non devono essere considerati immuni dalla giurisdizione dei tribunali degli Stati Uniti nel caso in cui si dimostrasse che una nazione straniera, indipendentemente dal fatto di avere agito intenzionalmente o non intenzionalmente, avesse introdotto un’agente biologico … negli Stati Uniti, o nel caso in cui tale introduzione avesse provocato una lesione corporale a un cittadino degli Stati Uniti”.