Il divario fra Sud e Nord Europa resta ampio. Non solo, da parte dei paesi più in difficoltà pare peggiorato: Spagna, Grecia, Francia, Italia, Portogallo, Irlanda etc. Parigi ha fatto sapere che non approverà il pacchetto di matrice tedesca se non verrà accettata la proposta di fondo temporaneo ed eccezionale di solidarietà per mutualizzare i debiti futuri in risposta alla crisi dell’emergenza sanitaria. Anche Palazzo Chigi propende per la medesima soluzione, proprio il premier Giuseppe Conte ha affermato in conferenza stampa: “Mes no, eurobond sì. All’inizio non Gualtieri ma altri mi avevano suggerito di non seguire questa strada. Ma io penso che quando si difende un paese non si fanno calcoli, la storia è con noi”. Berlino non è affatto in linea con questa soluzione, niente può far vacillare il muro nordico nemmeno la proposta del fondo di solidarietà: il primo no arriva dalla Germania e a scalare anche dall’Olanda, la quale ha forti dubbi persino sul piano Sure della Commissione europea.
Paolo Gentiloni e Thierry Breton spingono sul “fondo europeo per la rinascita”, che emette obbligazioni di lungo termine. In breve consta nel utilizzare il 10% del PIL dell’Unione (1500 miliardi circa), molto simile alla soluzione degli Eurobond già bocciati in precedenza. Non sarà facile portare la proposta all’Eurogruppo nella giornata di oggi, infatti pare che da Palazzo Berlaymont hanno fatto sapere che non si tratta di un’idea sostenuta da tutta la Commissione europea. Ursula Von der Leyen resta ferma sul piano “Sure”, di sostegno al lavoro, che rientra nel pacchetto in discussione. “Sfiducia al governo se oggi in Eurogruppo non si opporrà all’uso del Mes. Ma di cosa parlano esattamente i tedeschi?” – così Matteo Salvini, leader della lega si prepara ad opporsi all’attuale governo.
La tensione resta davvero alta. Bisogna restare tutti insieme senza creare crepe nell’unione, ma a che costo? E’ molto probabile che vengano rinviate diverse decisioni al prossimo consiglio europeo in videoconferenza, che dovrebbe tenersi dopo le feste pasquali. La Merkel afferma: “Per l’Unione Europea questa è la sfida più grande sin da quando è nata”.
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