Dall’ingegno svizzero un apparecchio che pare in grado di “fiutare” il coronavirus è in fase di arrivo. Un sensore, acora in fase di rodaggio sviluppato al Politecnico Federale di Zurigo, pare sia in grado di captare la presenza del SARS-CoV-2 nell’aria.

 

Strutturato da nanoisole rivestite in oro, esso ha la capacita di riconoscere il patrimonio genetico del virus grazie a dei recettori artificiali di DNA. E’ possibile apprendere di questa scoperta da una nota odierna dell’Empa (istituto di ricerca del Politecnico). Durante le prove effettuate all’interno di un laboratorio, il sensore è riuscito ad individuare in pochi minuti l’agente patogeno della SARS del 2003 molto simile al Covid-19. C’è da restare in guardia però perchè ci vorrà del tempo prima che il dispositivo possa essere usato in zone molto ampie. I perfezionamenti devono essere eseguiti prima di immetterlo in zone affollate, come ad esempio negli ospedali e le stazioni ferroviarie.

 

Partendo da questa base, si potrebbe utilizzare anche per altre tipologie di virus. Sarebbe il modo migliore per prevenire in maniera veloce ed efficace l’insorgere di future epidemie.