Un uomo di 72 anni è stato trovato morto questo pomeriggio in un terreno in contrada Graffetta, lungo la strada provinciale Pozzallo Ispica per un incendio che ha coinvolto circa 10 ettari di terreno.
Il pensionato – che abitava a Pozzallo – aveva raggiunto il terreno di sua proprietà per piccoli lavori di sistemazione. Nel tentativo di bruciare un cumulo di sterpaglie è stato avvolto dalla fiamme, non riuscendo a controllare il fuoco.
Sul posto sono subito intervenuti i Vigili del Fuoco, provenienti da Modica e Ragusa, e squadre AIB Forestale, il 118 e i carabinieri della stazione di Pozzallo per gli adempimenti di loro competenza. Le cause del decesso del settantenne sono al vaglio del medico legale intervenuto sul posto.
Un’altra tragedia si è consumata ieri nelle campagne di Delia. Un uomo di 76 anni, Giuseppe Leone, è morto mentre era intento a bruciare le sterpaglie in un terreno di sua proprietà alle porte di Delia come detto, in provincia di Caltanissetta.
A far scattare l’allarme, intorno alle 18, è stata la moglie, preoccupata dal mancato rientro. Quando i carabinieri sono arrivati hanno trovato l’uomo già cadavere. Secondo una prima ricostruzione il pensionato sarebbe stato colto da malore mentre bruciava le sterpaglie e il fuoco poi lo ha raggiunto. Il pm di turno ha disposto il sequestro della salma sulla quale sarà eseguita l’autopsia.
Il 28 maggio scorso, a Pietraperzia, in provincia di Enna, è morto il medico del pronto soccorso del Sant’Elia di Caltanissetta, Sebastiano Nocilla. Il professionista di Pietraperzia, ma residente a Caltanissetta, sarebbe morto ustionato nella sua campagna di contrada Menta.
Il corpo è stato trovato intorno alle 11.45 nel suo podere. Quando gli operatori del 118 sono arrivati in ambulanza il corpo era semi-carbonizzato.
Sembrerebbe che il medico stesse bruciando delle sterpaglie per ripulire il terreno. Poi la tragedia sulla quale sono in corso degli accertamenti da parte dei carabinieri. Probabilmente ha perso i sensi respirando del monossido di carbonio oppure ha avuto un malore che non gli ha lasciato scampo.