“Non basta nemmeno il carcere”, lo dice il vicepremier Luigi Di Maio commentando la tragedia di Vittoria dove si è consumata la tragedia che ha scosso l’intera Sicilia. Il riferimento del leader del Movimento 5 Stelle è al responsabile della tragedia Rosario Greco, l’autista 37enne del Suv che l’11 luglio ha travolto i due cuginetti. Alessio è morto al momento dell’impatto e i funerali si sono svolti questa mattina nel corso della quale è deceduto anche il piccolo Simone, rimasto gravemente ferito dopo essere stato travolto.
“Oggi se n’è andato in cielo anche il piccolo Simone, dopo più di due giorni di agonia – scrive su Facebook Di Maio -. Ha raggiunto il suo cuginetto, Alessio. Due giovani vite violentemente spezzate da un criminale. È così grande la rabbia che viene da dire che per uno così non basta nemmeno il carcere. Sei un essere inumano se investi due bambini in quel modo. Poi fuggi e non presti soccorso. Mi viene la pelle d’oca solo a pensarlo”.
Rosario Greco è il figlio del boss Elio Greco, conosciuto come il “re” degli imballaggi della città siciliana e sono pesantissimi i toni utilizzati dal capo del M5S sui social. Adesso Greco è in stato di fermo ed è accusato di omicidio stradale aggravato, di omissione di soccorso, guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.
“Abbraccio forte le famiglie di Simone e Alessio – continua Di Maio nel suo post – , per quel che serva, in questo momento di estremo dolore e solitudine, che getta ognuno di noi nello sconforto e nella tristezza”.
Questa mattina grande folla ai funerali del piccolo Alessio. Oltre tremila persone sono giunte per dare l’ultimo saluto in lacrime e rendere omaggio al piccolo Alessio, 11 anni, falciato da un Suv giovedì sera mentre stava giocando davanti alla sua casa. Ad un tratto tra i volti straziati dei presenti pietrificati durante l’orazione funebre ecco irrompere l’altra notizia che ha reso ancora più drammatica la funzione religiosa: Simone, 12 anni, l’altro cuginetto investito, è morto. La chiesa di San Giovanni si ammutolisce, il passaparola fa scattare un pianto collettivo.
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