Arriva dal Tar del Lazio la conferma della legittimità del provvedimento con il quale nell’agosto dello scorso anno è stato disposto lo scioglimento del Consiglio comunale di Vittoria (Ragusa) per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dell’Ante.
È stato infatti respinto il ricorso amministrativo proposto dall’ex sindaco Giovanni Moscato insieme con ex consiglieri comunali e assessori. Dopo aver ricordato che “il giudice amministrativo nell’esame delle impugnazioni dei provvedimenti di scioglimento, considerata la natura del procedimento dissolutorio, può esercitare solo un sindacato di legittimità di tipo ‘estrinseco’, senza possibilità di valutazioni che, al di fuori dell’espressione dell’ipotesi di travisamento dei fatti o manifesta illogicità, si muovano sul piano del ‘merito’ amministrativo”, il Tar ha osservato che “i fatti che hanno condotto allo scioglimento del consiglio comunale di Vittoria sono stati riportati correttamente negli atti prefettizi e costituivano un quadro indiziario più che sufficiente a condurre all’adozione della misura dissolutoria”.
La conclusione è che per i giudici “diversamente da quanto prospettato da parte ricorrente, il provvedimento gravato ha correttamente individuato la sussistenza dei presupposti di fatto che legittimano l’adozione del provvedimento” di scioglimento dell’Amministrazione “evidenziando, con argomentazione logica e congruente, la sussistenza di numerose circostanze fattuali, dalla quale si è logicamente inferita l’esistenza del condizionamento”.
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