“Dobbiamo continuare a cercare la verità, solo così questo territorio potrà essere libero. Un mistero come quello della scomparsa di Daouda Diane non può più essere tollerato”. Lo ha detto Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia intervenendo ad Acate, nel Ragusano, a margine della seduta della commissione con i vertici delle forze dell’ordine, con il procuratore capo di Ragusa, il procuratore della Dia di Catania, i sindaci della provincia ed i sindacati, dopo la scomparsa di Daouda Diane, il mediatore culturale ivoriano di 37 anni, il 2 luglio 2022.
“La presenza contemporanea di stidda e cosa nostra rende unica in Sicilia la provincia di Ragusa per il condizionamento della vita sociale, urbana e rurale. Dobbiamo mobilitare la collettività – ha aggiunto Cracolici – sui temi del controllo della manodopera e del caporalato, su questo i cittadini devono sapere che l’antimafia c’è.
Questa vicenda è inquietante, ed è giusto da parte nostra sollecitare la ricerca della verità. Siamo qui anche per fare una panoramica della criminalità nel territorio e mettere in campo tutti gli strumenti utili”.
La seduta si è svolta nella biblioteca comunale di Acate. Insieme al presidente Cracolici, c’erano anche il vicepresidente Ismaele La Vardera e la componente della commissione Jose Marano.
È iniziato nel pomeriggio, dopo una breve pausa pranzo, il terzo incontro della commissione regionale antimafia arrivata ad Acate per esaminare la situazione della criminalità in provincia di Ragusa ed in particolare sul caso di Daouda Diane. Dopo l’incontro con i vertici delle forze dell’ordine e con il procuratore Fabio D’Anna, i tre componenti della commissione (il presidente Antonello Cracolici, il vice Ismaele La Vardera e Jose Marano, del Movimento 5 stelle) hanno incontrato i sindaci. Erano presenti il sindaco di Acate, Giovanni Di Natale, di Ragusa, Peppe Cassì, di Santa Croce Camerina, Peppe Dimartino, di Giarratana, Bartolo Giaquinta, di Pozzallo, Roberto Ammatuna, di Ispica, Innocenzo Leontini, la vicesindaco di Scicli Concetta Drago e l’assessore di Comiso Dante Di Trapani.
“La cittadina di Acate è attonita da 8 mesi difronte all’assurda tragedia della scomparsa di Daouda. Ci chiediamo cosa possa essere accaduto e dove si trovi oggi Daouda. Speriamo che la presenza della commissione ad Acate contribuisca ad accenderei riflettori su questa vicenda e speriamo a dare nuovo impulso alle indagini. Tutti noi speriamo che si riesca a far luce e a conoscere la verità dissipando un’ombra che dura ormai da troppo tempo. Lo dobbiamo a Daouda e alla sua famiglia che vive in Costa d’Avorio”. Il sindaco Giovanni Di Natale ha partecipato a tutte le manifestazioni che si sono svolte ad Acate, su iniziativa di varie forze sociali e soprattutto del sindacato di base Usb, che da mesi segnala anche la difficile situazione dei lavoratori nelle aziende dell’acatese.