Inaugurato a Scicli, nel ragusano, il monumento commemorativo in ricordo del giudice Severino Santiapichi, scomparso nel 2016. Era diventato famoso anche per avere presieduto i primi processi alle Brigate Rosse e all’attentatore del papa Ali Agca. Il busto in bronzo, realizzato dal maestro Salvatore Denaro, è stato realizzato per iniziativa dell’associazione culturale “Primo Maggio”, d’intesa con la famiglia dell’illustre sciclitano. Presenti alla cerimonia, oltre ai familiari, il prefetto di Ragusa, il sindaco Vincenzo Giannone, i deputati regionali Assenza e Ragusa, autorità civili, militari e religiose.
Tanti incarichi ed anche autore di libri
Procuratore ad honorem della corte di cassazione, è stato per oltre 50 anni in magistratura, avendo presieduto per 20 anni la corte d’assise di Roma dopo aver ricoperto per sette anni la carica di vice presidente della corte suprema in Somalia. Presiedette ancora negli anni novanta la Corte d’Assise nei cosiddetti processi “Moro quater” e “Moro quinquies”. Dopo il pensionamento per raggiunti limiti d’età, ha alternato l’attività di docente a contratto nell’università Kore di Enna a quella di scrittore. Ha dato alle stampe varie sue opere, tra cui “Le ragioni degli altri”, “Romanzo di un paese” e “Il serpente gioiello e la iena della Savana”, nei quali ha spesso ricordato le sue esperienze di magistrato e di giudice.
Musumeci: “Un grande magistrato”
“Santiapichi – ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, intervenuto alla cerimonia – è stato un grande magistrato che ha saputo difendere la propria autonomia e indipendenza. Nel momento in cui è stato chiamato a presiedere processi importanti e c’era bisogno di riacquistare la perduta fiducia nelle istituzioni di buona parte della pubblica opinione, in piena stagione del terrorismo, lui seppe essere equilibrato, ponderato, coraggioso, dimostrando profondo acume giuridico. Ho voluto portare l’omaggio del governo regionale a questo figlio della nostra Isola, a questo apprezzato servitore dello Stato e fecondo scrittore, ispirato spesso dai personaggi e dai luoghi in cui era nato e in cui si era formato”.
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