Un caso di revenge porn, il ricatto di pubblicazione di foto e video sexy, è stato scoperto dalla polizia di Vittoria che ha arrestato un uomo, accusato di estorsione.
L’indagato, di origine straniera, è stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa. Gli agenti del commissariato di polizia hanno provveduto ad eseguire l’ordinanza per poi trasferire l’uomo in cella, nel carcere di Ragusa.
I fatti, secondo la ricostruzione della polizia, risalgono al 2017, periodo in cui l’indagato avrebbe iniziato a tenere sotto scacco la donna che aveva conosciuto sui social. Dopo un fitto scambio di messaggi confidenziali sarebbe riuscito a carpire la fiducia della vittima facendosi inviare foto e video sexy che poco dopo avrebbe utilizzato come arma di ricatto per estorcerle denaro.
La donna dopo avergli consegnato un’ingente somma, stanca di cedere alle pressanti richieste per evitare la divulgazione in rete di foto e video che la ritraevano in atteggiamenti disinibiti, ha poi deciso di denunciare i fatti alla polizia.
“A seguito della complessa attività d’indagine ed agli elementi probatori acquisiti dai poliziotti, dopo un lungo periodo di irreperibilità lo straniero è stato rintracciato e tratto in arresto ed espletate le formalità di rito tradotto presso la casa circondariale di Ragusa” spiegano dalla Questura di Ragusa.
Nelle farmacie di Palermo e provincia sono già state oltre cento le richieste di aiuto di vittime del cosiddetto “revenge porn”. Sono i dati dei primi 7 mesi della campagna di Federfarma Palermo “Stop Sexting and Revenge Porn”. Le richieste sono state inoltrate al numero 091/8931071 dell’associazione Mete onlus da parte di giovani vittime siciliane e dei genitori. Vittime spesso inconsapevoli di questo male che, attraverso lo smartphone, entra nelle famiglie e le distrugge. E ora nel libro “Dal sexting al revenge porn: consapevolezza, educazione e crimine digitale”, presentato allo Stand Florio (nella foto), la presidente dell’associazione Mete, Giorgia Butera, racconta i drammi degli adolescenti