Sono passate due settimane dal tragico fatto accaduto ad Acate, dove un pony è stato legato dietro un’auto e trascinato per tre chilometri per le strade della cittadina siciliana e ridotto in condizioni talmente gravi che hanno costretto i veterinari alla soppressione dell’animale di 10 anni.
I responsabili sono stati individuati ma se la sono cavata per il momento con una semplice denuncia a piede libero anche se rischiano in sede di processo fino a 3 anni di carcere.
Oggi con una lettera inviata al sindaco di Acate l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente-AIDAA chiede al comune uno spazio dove poter erigere una statua a ricordo del sacrificio della cavallina: “Quanto successo nelle scorse settimane ad Acate non possiamo ne vogliamo dimenticarlo – scrive nella sua missiva al sindaco di Acate l’associazione animalista AIDAA- chiediamo quindi all’amministrazione comunale di concerderci uno spazio per innalzare una statua della pony a imperituro ricordo di quanto accaduto”.
“Se ci darete questo spazio- continuano gli animalisti – noi ci prenderemo carico di realizzare e posare la statua senza chiedere un quattrino alle casse comunali di Acate. Le manifestazioni e l’indignazione si esauriscono presto, ma noi confidiamo invece, se il comune ci autorizzerà ad innalzare questa statua, che il sacrificio di quella pony possa trasformarsi in un ricordo perpetuo che diventi poi condanna contro i maltrattamenti e lo sfruttamento a cui sono sottoposti anche i cavalli, maltrattamenti e sfruttamento di cui nessuno o quasi parla”.
L’8 aprile, i Carabinieri della Stazione di Acate, a conclusione di una accurata ed articolata attività d’indagine, hanno denunciato a piede libero un uomo di 32 anni, originario del luogo, responsabile di furto aggravato e maltrattamento di animali commessi il 3 aprile scorso, in danno di un pensionato, e un uomo di anni 38 anni per favoreggiamento personale, anch’esso originario del luogo.
In particolare, l’autore del reato, dopo aver scardinato la serratura di un cancello posto a protezione di un recinto, si impossessava di un pony che, dopo averlo legato alla propria autovettura, trascinava per circa 5 Km lungo la S.P.1, per poi abbandonarlo morente sul manto stradale.
Nel corso delle indagini, i militari dell’Arma sono risaliti all’autore di tale crudeltà, grazie alla visione delle immagini presenti nelle registrazioni di alcune videocamere, situate lungo il tragitto percorso dal 32enne.
Alla luce degli elementi indiziari raccolti dai Carabinieri, il 32enne, durante l’interrogatorio, ha ammesso le proprie responsabilità in ordine ai reati contestati.
I Carabinieri nel corso degli ulteriori approfondimenti investigativi, al fine di conoscere il movente che ha spinto l’uomo a compiere l’insano gesto, hanno anche raccolto ulteriori elementi indiziari a carico di un’altra persona che avrebbe posto in essere una serie di condotte finalizzate ad ostacolare l’individuazione dell’autore del reato.
L’animale è stato trovato il 3 aprile intorno alle 7 del mattino da alcune persone che lavorano in un’azienda della zona, che hanno allertato i responsabili dell’associazione animalista Oipa e i carabinieri. Il pony, una femmina di dieci anni, è stato soccorso dai veterinari dell’Asp, ma era ormai agonizzante ed è stato soppresso.