Era l’Albania il canale di approvvigionamento della marijuana che poi arrivava in Sicilia. Un’organizzazione a carattere transnazionale quella scoperta dagli agenti della Squadra Mobile di Ragusa e dei finanzieri di Como che hanno eseguito numerosi provvedimenti cautelari nei confronti di 61 persone: 37 albanesi (sei latitanti) e 24 italiani tutti di origini siciliane, la maggior parte di loro della provincia di Ragusa. Molti sono già in carcere per reati specifici in materia di stupefacenti.
Arrestati i promotori e gli organizzatori dell’associazione, gli ultimi presenti in Italia: quattro albanesi, mentre gli altri erano già in carcere e alcuni latitanti in Albania. In totale sono 61 gli indagati: 28 albanesi, 15 ragusani (Ragusa, Scicli, Modica, Vittoria e Comiso), 10 di Catania e 8 di altre province.
Le indagini, iniziate alla fine del 2012 e proseguite per due anni, hanno portato nel tempo all’arresto di decine di persone coinvolte nel narcotraffico. La recente operazione “Blade” della Polizia di Stato (17 gli arrestati) ha permesso di sgominare l’organizzazione criminale presente nel territorio di Modica, mentre “Balkan” aveva come fine quello di risalire fino a fornitori presenti in Albania e così è stato.
La Procura Distrettuale catanese ha assunto sin da subito la direzione delle indagini e il coordinamento delle due forze di Polizia così da incidere sull’intera filiera dell’organizzazione transnazionale azzerandone in vertici.
Durante le attività d’indagine, fondamentali sono stati i blitz effettuati in più territori italiani, uno dei più importanti in provincia di Catania dove la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno sequestrato più di mille chili di marijuana e diverse armi, utilizzate dai ‘custodi’ per difendere l’ingente valore della droga.
Dalle indagini è emerso che la droga in enormi quantità giungeva spesso a Catania dove veniva poi suddivisa in parti più piccole, destinando centinaia di chilogrammi alla provincia di Ragusa. In altre occasioni il corriere tentava di arrivare direttamente nel territorio ibleo senza altri passaggi così da guadagnare di più.
Nei giorni scorsi sono stati catturati i promotori ed organizzatori, tutti di origine albanese, mentre sei persone sono latitanti. I non destinatari della misura cautelare in carcere, sono stati già individuati ed hanno ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio per aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Alcuni dei destinatari dei provvedimenti della Procura della Repubblica non fanno parte dell’associazione, ma si sono occupati delle singole cessioni di droga: reato di cui dovranno rispondere.
Oltre 50.000 sono le conversazioni captate dagli investigatori, sia telefoniche che ambientali, elementi fondamentali per ricostruire il traffico di droga.
Gli agenti della Squadra Mobile di Ragusa hanno filmato decine di incontri dei vertici dell’organizzazione, i viaggi dei corrieri internazionali ed i singoli scambi di droga nelle ‘piazze di spaccio’.
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