Ragusa

Ancora grave l’operaio dato alle fiamme mentre difende il titolare da un’estorsione, l’aggressore risponde ai magistrati

Il 52enne C.C., accusato di tentato omicidio e tentata estorsione, ha risposto alle domande del GIP Ivano Infarinato dopo l’aggressione con fiamme avvenuta il 26 settembre in contrada Macconi, ad Acate. Il giudice si è riservato la decisione sulla convalida dell’arresto e la custodia cautelare in carcere.

La dinamica dell’aggressione

L’uomo si sarebbe recato presso un’azienda in contrada Macconi chiedendo del denaro al titolare, sostenendo di vantare un credito. Al rifiuto, sarebbe tornato con del liquido infiammabile, appiccando il fuoco a un mezzo aziendale. Un impiegato di 35 anni, intervenuto per fermarlo, è rimasto gravemente ustionato.

Le condizioni dell’impiegato

L’impiegato, con ustioni sul 35% del corpo, è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cannizzaro di Catania, intubato e sottoposto alle cure specialistiche del Centro Grandi Ustioni.

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Le accuse e la difesa

La Procura contesta all’aggressore, difeso dagli avvocati Sebastiano Sallemi e Vito Reina, i reati di tentato omicidio e tentata estorsione. Durante l’udienza di convalida, l’uomo, assistito dall’avvocato Vittoric Melfi come sostituto processuale, ha risposto alle domande del GIP.

La notizia dei giorni scorsi

L’operaio di 35 anni è ricoverato in gravi condizioni al Centro Grandi Ustioni del Cannizzaro di Catania, dopo essere stato vittima della brutale aggressione avvenuta ieri pomeriggio a Marina di Acate, in contrada Macconi, all’interno di un’azienda di prodotti ortofrutticoli. L’uomo ha riportato ustioni di secondo e terzo grado, ma i medici confidano nella possibilità di salvargli la vita.

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L’aggressione

L’aggressione è scaturita da un tentativo di estorsione. Un uomo di 52 anni, pregiudicato e attualmente in affidamento in prova ai servizi sociali nella zona di Gela, si era presentato nell’azienda per esigere del denaro dal titolare. Al rifiuto di quest’ultimo, l’uomo si è allontanato, proferendo violente minacce. Poco dopo, è tornato sul posto armato di due bottiglie contenenti liquido infiammabile, con l’intenzione di appiccare il fuoco all’azienda.

Il gesto estremo

Un operaio dell’azienda, nel tentativo di impedire l’atto l’incendiario, ha affrontato l’aggressore. Ne è nata una colluttazione, durante la quale il 52enne ha gettato il liquido infiammabile addosso all’operaio e gli ha dato fuoco. Le fiamme hanno avvolto il 35enne, causandogli gravi ustioni al viso, alla testa, al torace e alle braccia.

L’arresto

Immediatamente scattato l’allarme, la Polizia, grazie alle testimonianze e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’azienda, ha individuato e arrestato l’aggressore nei pressi della sua abitazione a Gela. Le indagini sono ancora in corso, ma le immagini delle telecamere hanno fornito elementi probatori decisivi.

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