“È un ragazzo dolce e timido”, così viene descritto Sergio Palumbo, il 26enne accusato di sequestro di persona, violenza sessuale e rapina nei confronti di una donna di Vittoria. A scrivere è una zia che non vuole comunque difendere il gesto del nipote messo alla gogna mediatica sui social network.
“E’ bravo a puntare il dito ed a sfogare cattiveria e rabbia regressa nel primo che sta alla gogna. Non lo difendo per quello che ha fatto – aggiunge la zia di Palumbo – ma difendo la persona che era, un ragazzo dolce e timido”. Intanto domani il legale del ragazzo depositerà un ricorso al Tribunale del Riesame di Catania per ottenere la revoca dell’ordinanza di custodia in carcere. A depositare l’atto in Cancelleria sarà il difensore di fiducia, l’avvocato Gianluca Nobile.
Sul ragazzo però pesano indizi e un’accusa pesantissima. A suffragio della tesi accusatoria nei confronti di Palumbo, la polizia di Stato ha prodotto, il riconoscimento fotografico da parte della donna vittima dello stupro e la registrazione del messaggio vocale fatto all’amica subito dopo i fatti quando con voce tremante ha comunicato che appena uscita da casa della stessa, dove aveva festeggiato il compleanno, era stata derubata e costretta ad avere rapporti sessuali sotto la minaccia di ritorsioni visto che l’indagato si era impossessato dei suoi documenti e quindi conosceva il suo domicilio. All’interno della casa di Palumbo, inoltre, sarebbero stati ritrovati vestiti compatibili con quelli ripresi dalle videocamere di videosorveglianza installate nel percorso Vittoria-Marina di Ragusa-Vittoria.
L’avvocato di Palumbo tenterà di fare decadere l’accusa di violenza sessuale nonostante i trascorsi del 26enne, già condannato, anche se non in maniera definitiva, per una simile accusa. Palumbo è stato condannato nel febbraio scorso dal Gup del Tribunale di Ragusa a quattro anni ed otto mesi di reclusione per fatti analoghi a quelli accaduti lo scorso 2 settembre. Il ragazzo era stato sottoposto all’obbligo di dimore a Vittoria in attesa dell’Appello.