Prima le avance, poi – nonostante il rifiuto della donna – l’avrebbe seguita e costretta a subire atti sessuali nella villa comunale di Comiso, nel Ragusano. L’aggressione ad una 33enne sarebbe stata commessa da un sedicenne tunisino e sarebbe stata interrotta dall’intervento di un passante in difesa della vittima.
Fermato dalla polizia per violenza sessuale
Il ragazzo, ospite di una comunità per minorenni non accompagnati di Comiso, è stato fermato per violenza sessuale da agenti della squadra mobile di Ragusa e del commissariato del comune ibleo.
Identificato grazie alle immagini della videosorveglianza
Alla sua identificazione gli investigatori sono giunti grazie all’acquisizione e all’analisi delle immagini dei sistemi di video sorveglianza presenti nella villa comunale e nelle vie adiacenti e alle dichiarazioni di testimoni oculari che hanno assistito alla violenza subita dalla vittima.
Sei giorni fa l’aggressione
L’aggressione è avvenuta nelle prime ore del pomeriggio di sei giorni fa. Secondo la ricostruzione dell’accusa il sedicenne dopo aver notato la donna all’interno della villa comunale di Comiso l’ha seguita facendo insistenti avances sessuali.
La donna ha cercato di allontanarlo, ma il ragazzo, noncurante dei rifiuti e delle richieste di aiuto da parte della vittima, l’ha bloccata costringendola a subire atti sessuali.
Le urla disperate della donna hanno attirato l’attenzione un passante corso in suo aiuto, mettendo in fuga l’aggressore. La vittima ha presentato denuncia e la polizia ha avviato le indagini riuscendo a risalire al presunto autore che, nel frattempo, si era anche cambiato i vestiti al fine di eludere le indagini e il suo ritrovamento.
Accompagnato al centro di prima accoglienza di Catania
In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza e del concreto pericolo di fuga il minore è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto da parte della polizia giudiziaria e su disposizione dell’autorità giudiziaria competente è stato condotto al centro di prima accoglienza di Catania.
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