- Ennesima fuga di migranti dall’hotspot di Pozzallo
- Sette persone si sono allontanate dalla struttura
- Ricerche in corso, potrebbero essere positivi al Covid19
- Salvini: “Clandestini a spasso e illegalità”
Sette migranti si sono allontanati dall’hotspot di Pozzallo. “La fuga di questa notte, fa seguito ad un’altra fuga di qualche giorno fa di altri migranti fortunatamente tutti negativi al Covid”, afferma il sindaco del comune nel Ragusano Roberto Ammatuna.
Il commento del sindaco della cittadina
“Non ci è dato sapere, se quest’ultima fuga abbia interessato immigrati positivi al coronavirus. Nelle prossime ore, si cercherà di capire meglio che cosa è accaduto, anche perché se si tratta di immigrati minori, il sindaco è il loro tutore, oltre ad essere massima autorità sanitaria del Comune”.
Salvini interviene sulla vicenda
“Sette immigrati in fuga dall’hotspot di Pozzallo, col rischio che siano positivi al covid, ed ennesimo scandalo nel settore della finta accoglienza a Cassino con otto arresti e sequestri superiori al milione di euro. Intendo confrontarmi al più presto con il Presidente Draghi e il ministro Lamorgese per trovare soluzioni. L’Italia – soprattutto in pandemia e con molti cittadini costretti a casa – non può permettersi sbarchi a raffica, clandestini a spasso e illegalità”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.
Lo scorso autunno una sommossa di migranti ad Agrigento
Non si tratta, come detto, del primo caso di fughe di migranti. Nell’ottobre scorso, una vicenda analoga aveva avuto come protagonista un centro di accoglienza del Villaggio Mosè, ad Agrigento, dove prima di darsi alla fuga alcuni migranti avevano dato vita ad una fragorosa e violenta protesta nella quale erano rimasti feriti anche alcuni agenti di polizia. “Agrigento non è Beirut e gli immigrati attaccano le istituzioni. Le Forze dell’Ordine sono numerose, ma inermi senza chiare regole di ingaggio da adottare”. Lo aveva dichiarato in una nota il sindacato della Polizia di Stato.
Un gruppetto di 16 persone era riuscito ad allontanarsi calandosi dal primo piano della struttura del Villaggio Mosè. Erano riusciti nel loro intento – quando avrebbero dovuto stare in quarantena anti-Covid – mentre altri extracomunitari, tunisini per la maggior parte, avevano dato vita ad una sommossa con lancio di estintori, reti dei letti, parti di finestre mandate in frantumi, pietre e quant’altro avevano sotto mano.
Il prefetto di Agrigento aveva poi disposto la chiusura della struttura e il trasferimento di tutti gli ospiti in un altro centro.
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