Si sarebbe dovuto inaugurare il 26 giugno scorso alla presenza del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ma la già complicata vicenda dell’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa rischia di divenire un’odissea.
Stamani la la Guardia di finanza di Ragusa ha eseguito il sequestro di due sale operatorie, il blocco parto, i locali dell’unità di terapia intensiva e coronarica e della rianimazione, perché – secondo quanto sostengono gli inquirenti – non sarebbe filato tutto liscio nei collaudi degli impianti di climatizzazione e antincendio e sarebbero emerse attestazioni di regolarità non congrue rispetto alla realizzazione dettate dalla fretta di procedere all’inaugurazione del nuovo ospedale.
Dall’Asp di Ragusa, intanto, fanno sapere che tutte le rimanenti aree del nosocomio sono state considerate esenti da anomalie e quindi chiaramente utilizzabili. Inoltre alla luce di queste disposizioni la direzione aziendale, in pieno accordo con i primari e la direzione medica di presidio sta allestendo il riavvio del polo materno infantile presso l’ospedale Maria Paternò Arezzo che si prevede pienamente operativo entro lunedì mattina 3 luglio.
Sono in corso valutazioni mirate alla migliore distribuzione delle attività rimanenti tra i presidi Civile e Arezzo. Nel pomeriggio la direzione dell’Asp incontrerà il prefetto Maria Carmela Librizzi per fornire piena informazione e discutere alcuni aspetti connessi con la massima tutela dell’assistenza alla cittadinanza.
Anche l’assessore alla Salute Baldo Gucciardi si è subito attivato per raccogliere tutti i dati delle vicenda. “In questo momento –afferma – la priorità è che venga garantita l’assistenza sanitaria alla popolazione e in questa direzione ho chiesto garanzie immediate al direttore generale e ai direttori sanitario e amministrativo dell’Asp di Ragusa”.
Va detto, però che con il sequestro di oggi il messaggio che l’ufficio coordinato dal pm ibleo Marco Rota ha voluto dare, oltre all’individuazione dei reati, è che un nuovo ospedale si apre se è pronto e perfettamente efficiente.
Fra gli indagati (sette) c’è anche il direttore generale dell’Asp Ragusa Maurizio Aricò, trasferito di recente dalla Giunta regionale all’Ospedale ‘Cervello’ di Palermo come commissario straordinario, anche se la sua nomina è stata slittata di 45 giorni.
Il sequestro delle sale operatorie e l’avviso di garanzia allo stesso manager finiranno per allungare inevitabilmente i tempi di apertura del nuovo ospedale.
Sulla vicenda sono molto critici i parlamentari del M5S. In particolare la ragusana Vanessa Ferreri, secondo la quale “la corsa per aprire il nuovo ospedale di Ragusa ha aggravato una situazione già precaria, ma che comunque aveva raggiunto una sua stabilità”.
La deputata ha presentato un’interrogazione all’assessore Gucciardi per informarlo delle criticità che in queste settimane stanno vivendo gli ospedali del territorio ibleo, in particolar modo i pronto soccorso. “Basta giocare con le parole sulla pelle dei siciliani – conclude – se sono in grado, sblocchino i concorsi, come annunciato da oltre un anno. Altrimenti chiedano scusa e lascino il posto ad altri”.
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