Tragedia sul lavoro a Comiso nel Ragusano. Francesco Occhipinti, un operaio di 66 anni è caduto dal muretto del terrazzo di una casa. Ancora da chiarire le cause. L’uomo forse è precipitato dopo essersi sporto in avanti nel tentativo di aprire e liberare la cassetta dell’impianto del metano, dove si erano piazzati alcuni piccioni.
Un gesto fatale, imprudente, che è costato la vita al muratore. L’uomo stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione in un piccolo immobile del centro storico del paese, nel quartiere Immacolata.
Occhipinti era da solo, nessuno si è accorto dell’accaduto.
Un altro operaio, che si trovava all’interno dello stabile per altri lavori ha sentito il tonfo ed è accorso, seguito, subito dopo, da altri abitanti della zona. L’uomo è morto sul colpo.
A constatare il decesso è stato il medico legale Giuseppe Algieri.
Sul posto, gli agenti del commissariato di Comiso e la Polizia scientifica, che hanno eseguito i rilievi. Dell’accaduto è stata informata il sostituto procuratore di turno Martina Dall’Amico.
“I numeri che si registrano ormai sul fronte degli infortuni e morti sul lavoro sono da brivido e ci troviamo a combattere quotidianamente una guerra silenziosa che, se non si affronta con adeguate e strategiche misure di intervento da parte di tutti i soggetti coinvolti, rischia di mietere ancora tante vittime innocenti”. Lo hanno scritto in una nota congiunta a fine settembre, il presidente e il vicepresidente della Panormedil, Mario Puglisi e Francesco Danese
“Come ente Panormedil Cpt – aggiungono – chiediamo il coinvolgimento dello Spresal Inail e dell’ispettorato del lavoro sotto la regia del Prefetto, che ha istituito a luglio un tavolo per l’edilizia dove, ognuno con le sue competenze, deve dare il suo contributo. Come ente ribadiamo che siamo disponibili a offrire il nostro know how perché riteniamo che solo mettendo tutto a sistema, è possibile individuare una soluzione strategica per arrestare questa strage di morti bianche”.
“Occorre inoltre il potenziamento delle risorse – concludono – e l’assessorato regionale deve prevedere più fondi per aumentare gli ispettorati del lavoro e soprattutto bisogna prevedere degli strumenti efficaci di lotta al lavoro nero, escludendo quelle imprese che non puntano sulla formazione e la prevenzione, non rispettando le norme di sicurezza e mettendo a repentaglio l’incolumità di tanti padri di famiglia”.