I vigili del fuoco sono intervenuti, la notte scorsa, a Comiso per domare un incendio all’interno di un complesso residenziale alla periferia del comune in provincia di Ragusa. Le fiamme si sarebbero propagate da sterpaglie nei pressi del condominio e sono arrivate a minacciare alcuni appartamenti, tanto da costringere alla fuga alcuni condomini. Non si registrano feriti.
Grosso incendio nella fabbrica Nitrolchimica, che si occupa del recupero dei solventi e dello smaltimento dei rifiuti pericolosi, a San Giuliano Milanese, in via Monferrato.
Una densa colonna di fumo nera, visibile da chilometri di distanza, si è levata dal capannone. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, diverse ambulanze e i carabinieri della Compagnia di San Donato.
Al momento, ci sono sei feriti, di cui uno in gravi condizioni. Si tratterebbero di dipendenti dell’azienda. Nel dettaglio, quattro hanno riportato intossicazioni di lieve entità, due sono le persone ustionate, delle quali una in modo grave.
Il Comune di San Giuliano Milanese ha chiesto ai cittadini di chiudere le finestre. Per precauzione – fanno sapere dal Comune – “si invitano i cittadini a chiudere le finestre per evitare possibili esalazioni e a non avvicinarsi alla zona interessata”.
A causa del rogo divampato nella notte di ieri in un locale all’interno del centro commerciale “Today” di Pistunina, è stata disposta dalle autorità locali l’interdizione di tutta la struttura per le persistenti nubi tossiche.
La direzione dell’Asp di Messina, su istanza del direttore del distretto locale e in continuità con le determinazioni dell’autorità sanitarie, ha stabilito di chiudere temporaneamente il poliambulatorio di Pistunina, che si trova all’interno del centro commerciale interessato dal rogo, in attesa del ripristino dell’intera area a garanzia della salute sia dell’utenza, che dei dipendenti Asp Messina.
“Ogni ulteriore valutazione sarà subordinata all’esito dei successivi sopralluoghi”, si legge in una nota dell’azienda.
“Non si evidenziano valori di concentrazione di inquinanti singolarmente rilevanti ed univocamente
correlabili all’evento”. E’ quanto indicato nel verbale redatto dall’Arpa, agenzia regionale di protezione ambientale, che ha compiuto i campionamenti dell’aria dopo l’incendio alla Ecomac, l’azienda che gestisce una piattaforma di rifiuti tra Priolo ed Augusta, causato presumibilmente da un fulmine a fine agosto.
Nelle ore successive al rogo, i sindaci dell’area industriale, compreso quello di Siracusa, avevano chiesto alla popolazione di chiudere le finestre per via del fumo sprigionatosi dall’incendio alla Ecomac. Il timore, non detto esplicitamente, era che vi fosse una concentrazione di diossina, per via della presenza di plastica.
Le associazioni ambientaliste Natura sicula e Punta Izzo, nei giorni scorsi, hanno chiesto l’accesso agli atti per far emergere se la proprietà dell’impianto avesse adottato tutte le misure di sicurezza in caso di incendio.
Gli ecologisti hanno sollevato delle perplessità. “La caduta della linea elettrica ad alta tensione nel piazzale esterno al capannone, che sarebbe stata all’origine dell’incendio scoppiato lunedì, figurava tra i possibili scenari incidentali”.
Ed ancora, “i tecnici della Regione avevano pertanto prescritto all’azienda di destinare le aree più prossime alla
proiezione verticale della linea elettrica “esclusivamente per i materiali non combustibili (vetro e metallo)”, rispettando in ogni caso una distanza di sicurezza non inferiore a 5 metri lineari “tra il perimetro dell’area esterna adibita allo stoccaggio del materiale combustibile lavorato (ecoballe) e la proiezione verticale della linea elettrica aerea che sovrasta il piazzale esterno”.