La Procura di Ragusa, al termine dell’autopsia, ha disposto il dissequestro della salma di Orazio Sciortino, l‘ex collaboratore di giustizia, ucciso lunedì sera con due colpi di fucile nella sua campagna di contrada Cappellaris sulla strada provinciale Vittoria-Santa Croce Camerina.
L’esame compiuto nel tardo pomeriggio dal medico legale ha confermato il decesso causato da quei colpi di arma da fuoco esplosi dall’aggressore ma occorrerà compiere degli ulteriori accertamenti per verificare se all’agguato abbiano partecipato altre persone, oltre a chi ha premuto il grilletto. E poi ci sarebbero quei segni di violenza sul collo ancora da chiarire ma su questo aspetto i magistrati della Procura di Ragusa eseguiranno nuove verifiche. Più che la pista mafiosa, gli inquirenti stanno considerando l’ipotesi di un regolamento di conti nell’ambito delle bande dedite al furto.
Sciortino, vicino al clan mafioso di Vittoria Dominante-Carbonaro, oltre ad avere collaborato con la giustizia aveva piccoli precedenti penali per furto. Secondo quanto emerge nella relazione della Dia, proprio a Vittoria “il clan Dominante-Carbonaro, nonostante lo stato di detenzione del fondatore e del boss subentrato nella reggenza appare il sodalizio criminale di maggiore caratura. Il clan è stato colpito da un importante sequestro a carico di un imprenditore collegato ai Dominante-Carbonaro il quale aveva di fatto assunto una posizione di “monopolio” nel settore degli imballaggi destinati alle derrate alimentari, commercializzate nel mercato ortofrutticolo di Vittoria”.
Ed ancora “permane, infatti, l’interesse – si legge nella relazione della Dia – della criminalità organizzata ad infiltrarsi in questo importante sito che rappresenta un fondamentale punto di raccolta e smistamento delle produzioni agricole, generando un indotto consistente. Sul punto, significativa è stata la difficoltà di assegnazione di alcuni box, come precisato nella Relazione allegata al Decreto di scioglimento del Comune di Vittoria dove si parla di “…intimidazioni e minacce perpetrate nei confronti dei membri della commissione giudicatrice che, di fatto hanno paralizzato lo svolgimento della gara di appalto per l’assegnazione di alcuni box all’interno del suddetto mercato”.