La Procura regionale ha disposto l’archiviazione del caso di un presunto danno erariale contestato all’ex direttore amministrativo dell’Asp di Ragusa. Si tratta di Franco Maniscalco, raguano di 70 anni, che ha svolto l’incarico di direttore amministrativo dell’Asp di Ragusa dal dal 2012 al 2015. La Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Sicilia ha gli ha contestato di aver posto in essere una condotta riconducibile ad un presunto danno erariale, pari ad euro oltre 3 milioni di euro, derivante dalla fatturazione e dal pagamento da parte dell’ASP di Ragusa “di maggiori ore lavorative rispetto a quelle effettivamente prestate” dal personale addetto al servizio di pulizia e sanificazione.
In particolar modo, la Pubblica Accusa ha sostenuto che Maniscalco, in ragione della posizione apicale assunta all’interno dell’azienda, sarebbe stato gravato da obblighi di direzione e controllo in ordine al corretto espletamento delle prestazioni contrattuali da parte dell’impresa aggiudicataria del servizio di pulizie e sanificazione.
Il Pm contabile, inoltre, ha asserito che l’ex direttore, pur essendo a conoscenza delle inadempienze della ditta appaltatrice, non avrebbe assunto alcuna iniziativa utile volta a scongiurare il verificarsi del danno, quali ad esempio l’applicazione di penalità o la risoluzione del contratto di appalto, in ragione della assunzione del marito della nipote.
Secondo l’accusa, infatti, l’assunzione del nipote acquisito del dottore Maniscalco avrebbe rappresentato il prezzo pagato dalla ditta appaltatrice affinché l’ex direttore dell’ASP non disponesse la risoluzione del contratto di appalto.
Maniscalco ha dato mandato ai legali Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi per dimostrare l’infondatezza delle tesi accusatorie della Procura e, per l’effetto, la piena liceità del proprio operato. In primo luogo, i legali, attraverso il deposito di deduzioni difensive, hanno chiarito che l’ex direttore dell’ASP di Ragusa non risultasse affatto gravato da obblighi di vigilanza e controllo in ordine alla esecuzione del contratto di appalto. Gli avvocati Rubino e De Marco Capizzi hanno infatti evidenziato come, secondo quanto previsto dal codice degli appalti, tali funzioni siano specificatamente attribuite al Responsabile Unico del Procedimento ed al Direttore per l’Esecuzione del Contratto.
I legali hanno evidenziato, attraverso il richiamo di specifiche norme contenute nel codice degli appalti, la totale estraneità di Maniscalco alla fase esecutiva del contratto di appalto, producendo la documentazione che provava come l’ex direttore amministrativo non fosse in ogni caso a conoscenza delle irregolarità emerse a seguito dei primi controlli effettuati in ordine allo svolgimento del servizio di pulizie. I legali hanno contestato la natura clientelare della assunzione del nipote acquisito dell’ex direttore amministrativo, evidenziando come l’assunzione di quest’ultimo rispondesse a specifiche esigenze aziendali.
La Procura Regionale ha accolto le tesi dei legali ha disposto l’archiviazione sottolineando “il sostanziale difetto di competenza sull’esecuzione del contratto” da parte dell’ex direttore Amministrativo dell’Asp, ed evidenziando che “i tempi e le modalità di assunzione del marito della nipote, inducono ad escludere implicazioni clientelari con il conseguente corruttivo mancato esercizio, da parte di quest’ultimo, di una vigilanza che non rientrava fra le proprie mansioni”.