I danni causati dalle torrenziali piogge dei giorni scorsi, hanno costretto la direzione sanitaria dell’ospedale Maggiore-Baglieri di Modica a disporre la chiusura del reparto di Rianimazione e il trasferimento dei pazienti. Le piogge che a lungo hanno imperversato sulla città, la scorsa settimana, hanno infatti causato danni importantissimi alla struttura ospedaliera.
Alla base del drastico provvedimento le infiltrazioni d’acqua e i rischi di caduta del tetto sul quale si è accumulata l’acqua piovana. In queste ore, la direzione generale dell’azienda, con il commissario straordinario Fabrizio Russo, il direttore dell’ospedale, Piero Bonomo, il direttore dell’Unità, Rosario Trombadore, il capo dell’ufficio tecnico dell’Asp e i responsabili edili dell’impresa, dopo i primi sopralluoghi hanno attivato le procedure per la messa in sicurezza avvertendo la prefettura.
Il commissario dell’Asp, Fabrizio Russo dice: “Attivate tutte le procedure d’urgenza per la riattivazione del reparto. Gli uffici sono a lavoro per predisporre immediatamente un piano d’azione. Non è il tempo di fare polemiche ma la parola d’ordine per me e per i miei uffici è agire”.
Dichiarato lo stato di crisi regionale, giunta chiede l’emergenza nazionale
Intanto la giunta Schifani ha dichiarato lo stato di crisi regionale e chiesto lo stato di emergenza nazionale per l’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la scorsa settimana con particolare violenza la Sicilia orientale. Il governo regionale ha approvato la proposta del dipartimento regionale della Protezione civile.
La prima stima dei danni
Secondo una prima stima dei danni, effettuata dal dipartimento regionale della Protezione civile, occorrono circa 12 milioni di euro per interventi di somma urgenza per il ripristino dei servizi essenziali, per il soccorso e l’assistenza alla popolazione e per eliminare i pericoli. Altri 100 milioni servirebbero per interventi strutturali di riduzione del rischio residuo.
La fragilità del territorio
La recente ondata di maltempo, purtroppo, ha mostrato ancora una volta la fragilità di coste e territori, impreparati a fenomeni di portata straordinaria, come avvenuto con il ciclone Helios che nel giro di 48 ore si è abbattuto con violenza sul Sud Est siciliano.
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