“Da responsabile della salute della mia città devo denunciare pubblicamente che in Provincia di Ragusa non esiste un solo posto letto di rianimazione cui poter appoggiare un malato di Covid19″. Lo afferma il sindaco di Modica, Ignazio Abbate, con un tempismo eccezionale considerato che poco fa l’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha, sostanzialmente, rassicurato sulla tenuta delle strutture ospedaliere.
Il sindaco di Modica pone l’accento sulla condizione dell’unico ospedale Covid della provincia iblea, il Maria Paternò Arezzo di Ragusa . “Quello che sta succedendo all’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa – spiega il sindaco di Modica, Ignazio Abbate – è uno specchio della realtà che siamo costretti ad affrontare in qualità di residenti della provincia iblea. Un focolaio di contagi tra personale sanitario mai visto che da un lato fa aumentare la preoccupazione tra la popolazione e dall’altro mette a nudo tutta l’inadeguatezza dei protocolli di sicurezza e della stessa struttura. Ad oggi un cittadino positivo al Covid di Modica, di Scicli, di Vittoria, di Comiso o di qualsiasi altro comune ibleo che deve essere ricoverato in rianimazione è costretto ad essere trasportato a Siracusa o a Catania con ulteriore aggravio di disagi e preoccupazione per i familiari”.
E chiama in causa l’assessore regionale alla Sanità. “Era questo quello che all’assessorato alla Salute intendevano con la trasformazione -dice il sindaco di Modica, Ignazio Abbate – di tutti gli ospedali in ospedali Covid? Da responsabile della salute della mia città devo denunciare pubblicamente che in Provincia di Ragusa non esiste un solo posto letto di rianimazione cui poter appoggiare un malato di Covid. E’ una situazione gravissima che non si può tollerare. Le responsabilità politiche, a prescindere dal colore, sono palesi. Invito, ancora una volta, il Presidente della Regione ad intervenire urgentemente per ripristinare la sicurezza sanitaria nella provincia iblea, sicurezza che oggi viene palesemente negata”.
Commenta con Facebook