Si sono registrati dei casi di Covid19 tra i dipendenti del Comune di Ragusa. I risultati dei tamponi sono arrivati nelle ore scorse e se l’Asp sta provvedendo a tracciare il contagio per impedire una propagazione ulteriore l’amministrazione comunale ha deciso di chiudere i locali del Municipio, allo scopo di effettuare la sanificazione dei locali.
“Comune chiuso” dice sindaco Cassì
“L’Amministrazione comunale rende noto che alle 14,30 di oggi, mercoledì 9 marzo, gli uffici di Palazzo di città saranno chiusi per consentire le operazione di sanificazione dei locali. Ciò è stato disposto in quanto sono stati registrati alcuni casi di positività al Covid di dipendenti dell’Ente. Per lo stesso motivo, nella giornata di domani, giovedì 10 marzo, resteranno chiusi al pubblico gli Uffici Ambiente ed Idrico di via Spadola” si legge in un comunicato diffuso dal sindaco di Ragusa, Peppe Cassì.
Impennata di casi in Sicilia
Il Covid19 sembra dimenticato ma il virus circola ancora e così compaiono le code di ambulanze a Palermo, le code per i tamponi intorno alla fiera del Mediterraneo e risalgono, sia pur di poco, i ricoveri in terapia intensiva e i positivi totali.
I ricoveri in Terapia intensiva
Da tenere sotto controllo, avvertono gli esperti, è la frenata nel calo dei nuovi casi, mentre l’occupazione delle terapie intensive si mantiene stabile o in lieve risalita in Sicilia.
A fotografare la situazione ospedaliera è il monitoraggio dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), aggiornato al 6 marzo, dal quale emerge che l’occupazione dei posti in terapia intensive da parte di pazienti Covid è ferma al 6%, a fronte del 28% che si registrava un anno fa. E’ stabile anche, al 14%, la percentuale di posti letto in area non critica, che un anno fa toccava il 32%.
Inchiesta a Ragusa sui tamponi
La Procura di Ragusa ipotizza il reato di frode in commercio in relazione all’inchiesta che ha portato al sequestro di circa 53mila tamponi dall’Asp di Ragusa perché potenzialmente inattendibili.
Nel registro degli indagati, ci sarebbe il responsabile legale dell’azienda produttrice ma si tratta di un atto dovuto da parte dei magistrati che compiranno degli accertamenti per verificare la bontà di questo prodotto, costato alla Regione 3milioni e 200mila euro. Sono, infatti, arrivati 3 milioni di kit a poco più di un euro cadauno
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