“Dai rifiuti, alla gestione del servizio idrico, dai trasporti alla sanità, alla protezione civile, non esiste un solo ambito dove la Sicilia abbia registrato un balzo in avanti, ma nemmeno un passo; anzi, in tutti questi settori registriamo la netta sensazione di una gestione scellerata ed irresponsabile da parte di un governo che credeva di risolvere i problemi a via di proclami e comunicati stampa”. A dirlo ieri sera dal palco di Ragusa davanti ad una folla di simpatizzanti il leader di “Sud chiama Nord” Cateno De Luca candidato alla presidenza della Regione Siciliana.
“Da Musumeci fuga dalle proprie responsabilità”
“Il governo regionale e Musumeci in testa – ha spiegato – conoscevano già l’exit strategy, la fuga dalle proprie responsabilità, la grande fuga dallo sfacelo nel quale lasciano la Sicilia ed i siciliani, costretti ad esborsi onerosissimi sulla tari, bolletta idrica, viaggi della speranza per curarsi fuori regione, per spostarsi, o per qualsiasi servizio pubblico si volesse utilizzare in maniera adeguata e sufficiente”.
La riorganizzazione dei servizi di pubblica utilità
Il sesto comandamento programmatico di De Luca prevede da subito una riorganizzazione dei servizi di pubblica utilità utilizzando tutte le risorse pubbliche per realizzare e riqualificare l’impiantistica infrastrutturale con una impostazione della gestione pubblica finalizzata ad abolire i costi spropositati dei privati ai quali nessuno, in questi anni, ha mai contestato gli enormi ricavi.
Il tema dei rifiuti
Sui rifiuti, ad esempio, la Regione eserciterà ogni potere più o meno consentito per calmierare una tariffa oramai fuori controllo a causa del trasporto fuori regione dei rifiuti. “Verranno ridisegnate le competenze dell’attuale assessorato regionale all’Energia ed ai Servizi di Pubblica Utilità scorporandolo in due con un assessorato all’Energia che avrà funzioni di ridisegnare il fabbisogno energetico regionale in relazione a quanto gas, petrolio e rinnovabili si producono in Sicilia e che si occuperà delle concessioni, delle royalties e di quanto oggi fino ad oggi la nostra Isola ha perso in termini di Pil in relazione al danno ambientale che da sempre l’Italia ha prodotto per senza restituire nulla ai siciliani. Il secondo assessorato, da definire della Transizione Ecologica, si occuperà di definire governance e gestioni idriche, rifiuti e tuti i servizi di pubbliche utilità”, ha concluso.
Commenta con Facebook