In manette un uomo di 40 anni di Ragusa considerato un corriere della droga. Stava trasportando in macchina ben mezzo chilo di cocaina. L’arresto, operato dalla guardia di finanza ragusana, è maturato nell’ambito dei servizi di controllo economico del territorio predisposti con l’obiettivo specifico di contrastare fenomeni illeciti. Ecco perchè in questi giorni sono stati potenziati dalle fiamme gialle i servizi di controllo economico del territorio.
All’altezza dello svincolo stradale di Ragusa Nord i finanzieri hanno fermato una autovettura che procedeva a velocità sostenuta il cui conducente, all’atto del controllo manifestava sin da subito un evidente stato di agitazione ed insofferenza. Da un sommario riscontro del mezzo veniva rilevata la presenza di una busta incastrata nell’intercapedine tra il sedile passeggero e la plancia con all’interno una ulteriore busta trasparente in cellophane riportante la scritta “500 gr”. Il contenuto appariva per aspetto e consistenza simile alla sostanza stupefacente tipo cocaina.
Rientrati in caserma i militari procedevano all’analisi speditiva della sostanza mediante utilizzo di appositi reagenti in dotazione, i quali confermavano la classificazione dello stupefacente in cocaina per complessivi 516 grammi. Dato l’elevatissimo grado di purezza, lo stupefacente rinvenuto avrebbe consentito un “taglio” tale da quadruplicare il quantitativo ed il conseguente guadagno illecito stimato in oltre 200 mila euro.
Sono scattate dunque le manette per il corriere che è stato rinchiuso nella casa circondariale di Ragusa per essere messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. “Il consumo e l’abuso di sostanze stupefacenti – si legge in una nota del comando provinciale di Ragusa della guardia di finanza – è un fenomeno tristemente in crescita nel nostro Paese e rappresenta una delle primarie fonti di finanziamento della criminalità organizzata. Il sequestro operato dalla fiamme gialle iblee evidenzia il costante impegno profuso quotidianamente dalla guardia di finanza a contrasto di ogni forma di illecito che si insinua nel territorio in un momento di incertezza generale derivante sia dall’emergenza epidemiologica che dai precari equilibri internazionali”.