Ha ottenuto la grazia dal presidente della Repubblica Fulvio Amarù, 39 anni, cameraman di Vittoria, condannato dalle autorità del Venezuela a 19 anni di carcere perché trovato con un chilo di cocaina all’aeroporto di Caracas. Ha sempre protestato la sua innocenza e dopo essere stato estradato in Italia stava scontando la sua pena al carcere di Noto. La condanna era arrivata nel 2011 con un processo lampo a Caracas a 19 anni di carcere per traffico
internazionale di droga nei confronti del cameraman, al centro di un caso giudiziario strano quanto complesso perché ha sempre sostenuto di avere subito minacce per costringerlo a portare in Italia lo zaino con la coca di cui ignorava il contenuto. Dopo l’arresto è cominciato il suo calvario giudiziario e la lotta legale per riottenere la libertà.
Il cameraman, incensurato, era andato in Venezuela a trovare il padre e lì rimase bloccato, poi l’estradizione in Italia e gli anni di detenzione nel carcere di Noto, la buona condotta. I genitori si sono battuti per l’innocenza del figlio che si è sempre professato estraneo al mondo dei trafficanti della droga. Due anni fa la lettera del padre Giacomo al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere la grazia per il figlio che il Capo dello Stato ha concesso qualche giorno fa.”Oggi sono andato al mare – dice Fulvio al telefono – dopo tanti anni e ho davvero capito di essere un uomo libero. Una brutta storia che ha segnato la mia vita ma voglio cominciare a vivere
di nuovo”.
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