I Carabinieri della Compagnia di Ragusa hanno arrestato 10 persone nell’ambito dell’esecuzione di 18 misure cautelari personali e 12 misure reali a vario titolo disposte dal Gip del Tribunale del capoluogo ibleo. L’operazione denominata “Indomitus” ha permesso la carcerazione di 7 soggetti, la restrizione agli arresti domiciliari di altri 3 e la notifica dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per ulteriori 6 indagati. Scatta anche il sequestro di beni per circa 300 mila euro, tra cui 6 autovetture, di media e grossa cilindrata e un motociclo.
I Carabinieri hanno ricostruito una fitta rete di spaccio. All’origine dell’indagine un giovane ragusano che,
appena diciannovenne e in concorso con altro indagato, aveva stabilito numerosi contatti in Italia ed all’estero, importando da Roma, Olanda e Spagna marijuana e hashish, per mezzo dei tradizionali corrieri postali, rivendendo poi la merce a giovani pusher ragusani, nei cui confronti si poneva come affidabile fornitore. Aveva creato inoltre una community di spacciatori, sfruttando l’anonimato che poteva garantire su una app di messaggistica, attraverso la quale venivano concordati prezzi e quantitativi dello stupefacente da consegnare ai clienti.
Scoperta una fitta rete di spacciatori, che operava nel complesso di case popolari compreso tra la via Cesare Terranova, via Enrico Berlinguer e via Caronia, nel quartiere “Selvaggio”, sfruttato quale vero e proprio fortino,
con tanto di vedette ad ogni ora del giorno e della notte. I Carabinieri hanno raccolto indizi sufficienti per arrestare 10 persone e per evitare che questi proseguissero nella loro attività di spaccio, caratterizzata da importanti quantitativi che venivano smerciati sulle principali piazze.
Il giro d’affari complessivamente stimato dagli inquirenti si aggira attorno ai 250 mila euro e nel corso dell’indagine sono stati sequestrati oltre 2,5 kg di droga tra marijuana, hashish e cocaina, 20 piante di canapa indiana, due serre indoor per la loro coltivazione e 12.320 euro.
I Carabinieri hanno anche scoperto che 4 dei soggetti arrestati erano percettori del reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo superiore a 35 mila euro nonostante i proventi dell’attività di spaccio consentissero di godere dell’utilizzo di macchine di lusso quali Maserati, Mercedes, Audi e BMW. Inoltre, per bypassare eventuali controlli, alcune tessere del reddito di cittadinanza venivano intestate a famigliari e prestanome, anch’essi denunciati
per truffa ai danni dello Stato.