Si terranno lunedì mattina nella cattedrale di Ragusa i funerali di Maria Zarba, la donna uccisa più di un mese nella sua abitazione.

L’unico indagato resta il marito Giuseppe Panascia, 74 anni accusato dell’omicidio dell’ex moglie di 66 anni, trovata uccisa nella sua abitazione di Ragusa. Il Gip di Ragusa, Ivano Infarinato, accogliendo la richiesta della Procura, ha confermato quasi subito il fermo dell’uomo per omicidio, eseguito dalla squadra mobile della Questura, ed emesso nei confronti dell’indagato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Durante l’interrogatorio di garanzia Panascia ha ribadito la sua innocenza: “non sono stato io”, ha ripetuto più volte.

Panascia ha però confermato di essere stato nella casa dell’ex moglie il giorno del delitto, ma di averla lasciata prima che lei andasse a messa, mentre, lui doveva recarsi in campagna. Non ha saputo spiegare cosa sarebbe avvenuto in seguito, ipotizzando che qualcuno sia entrato dalla finestra che dava all’interno del cortile e che di solito l’ex moglie lasciava aperta.

A causare ben un mese di ritardo nel funerale sono state le indagini. Non solo quelle della procura ma anche quelle difensive. Il legale di Panascia, l’avvocato Valentino Coria, ha anche nominato un medico legale, come consulente tecnico di parte che ha partecipati all’esame autoptico.

 

Nonostante la forza con la quale l’uomo proclama la propria innocenza anche il Tribunale del Riesame di Catania si è uniformato alla decisione del giudice per le indagini preliminari di Ragusa, decidendo la permanenza in carcere dell’indagato.

Anche i 4 figli della donna uccisa in maniera molto violenta e trovata con il cranio fracassato, credono nella colpevolezza del padre e hanno dato mandato al loro avvocato di costituirsi parte civile.