Il cuore di Igor Belfiore batte in un altro petto, dando vita ad una persona. Non si danno pace mamma Samanta e papà Stefano dopo il decesso del figlio avvenuto lo scorso 24 gennaio. Questa tragica storia arriva da Acate, provincia di Ragusa, comunità in cui sembra che il tempo si sia fermato dallo scorso 13 gennaio 2024, giorno in cui Igor ha iniziato ad accusare quello che sembrava un semplice malore. La febbre, i brividi di freddo, la corsa verso l’ospedale e poi, il decesso. “Non mi do pace – dice Samanta, la mamma – ho voluto donare gli organi di mio figlio per dare vita ad altre persone, oggi – continua – vorrei solo sapere dov’è il cuore di mio figlio per poterlo riabbracciare”.
Il 13 gennaio 2024 la vita di Igor, un giovane di appena 18 anni, ha subìto un drammatico epilogo. “Tutto è iniziato con un malessere che sembrava innocuo: febbre a 38 e brividi di freddo – ha raccontato la madre – dopo qualche giorno la sua condizione non è migliorata fino a quando, un mercoledì notte, il dolore addominale e il suo malessere generalizzato ci ha allarmato quindi, decidiamo di portarlo all’ospedale di Vittoria”.
Giunti al nosocomio, dopo una serie di esami si giunge ad una prima diagnosi: il giovane aveva in corso un’epatite. La situazione richiedeva un intervento urgente. Igor è stato trasferito d’urgenza all’Ismett di Palermo dove i medici hanno deciso di procedere con un trapianto di fegato. L’intervento è andato bene ma la gioia della famiglia sembra essere durata poco. “Il trapianto era andato bene ma a quanto pare – aggiunge la madre – l’edema non si era assorbito. Poi la mattina del 24 gennaio ci hanno comunicato il decesso”.
Igor Belfiore muore all’età di 18 anni, a causa di quello che i medici hanno ricondotto all’effetto del paracetamolo assunto giorni prima. “Non mi do pace, mio figlio era sano come un pesce – dice Samanta – faceva sport, non ha mai fumato né bevuto. Secondo i medici, a causare il decesso, potrebbe essere stato l’effetto del paracetamolo”.
Ad oggi mamma Samanta e papà Stefano lanciano un appello: conoscere la persona a cui hanno trapiantato il cuore di Igor. “Vogliamo solo sapere se le 4 persone che hanno ricevuto gli organi di mio figlio stanno bene – dichiara Samanta -.
Sono più di 400 le persone che oggi compongono il gruppo Facebook “Donatori e trapianti d’organi 2024 incontriamoci”. Il trapianto d’organi rappresenta una seconda possibilità di vita per molti. le famiglie trovano conforto nel sapere che la vita dei loro cari continua a vivere attraverso qualcun altro: è a partire dai social che vogliono creare un’opportunità di incontro e dialogo.
“Invitiamo le famiglie di donatori e riceventi ad iscriversi – dichiara una componente del gruppo – così da poterci incontrare creando un senso di comunità”.