I carabinieri di Ispica e del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Modica hanno tratto in arresto un tunisino di 20 anni, incensurato, poiché ritenuto responsabile di tentato omicidio aggravato.

La lite nelle serre per soldi

La vicenda si è consumata nelle campagne di Ispica, all’interno delle serre di una nota azienda ortofrutticola: i braccianti stavano procedendo alle operazioni di raccolta degli ortaggi ed è scaturito un alterco tra due connazionali tunisini per futili motivi, verosimilmente per un credito di pochi euro che l’aggressore avrebbe vantato sulla vittima.

L’accoltellamento

Al culmine del diverbio, d’impeto il giovane aggressore si è armato di un coltello da cucina per poi colpire  il connazionale 27enne, ferito alla spalla sinistra con lieve interessamento dei polmoni.

Vittima ricoverata a Modica

La vittima, trasportata dal 118 prima al  Presidio territoriale per le emergenze di Pozzallo e successivamente al Pronto soccorso dell’ospedale “Maggiore” di Modica, si trova ricoverata nel Reparto di Chirurgia ma non versa in pericolo di vita.

Aggressore ai domiciliari

L’aggressore, che dovrà dunque rispondere di tentato omicidio aggravato dai futili motivi nonché dall’utilizzo dell’arma, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato nella propria abitazione agli arresti domiciliari. A seguito della convalida dell’arresto e della conferma del capo d’imputazione, il Gip ha confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Una vicenda analoga nel Siracusano

Oltre una settimana fa, a Pachino, nel Siracusano, un’altra lite tra braccianti tunisini è finita in tragedia con la morte di un 38enne, ucciso con una coltellata al cuore da un 55enne. Quest’ultimo è stato arrestato per tentato omicidio ma il gip, nel corso dell’udienza di convalida, ha derubricato il reato in eccesso colposo di legittima difesa.

E’ passata la linea della difesa del 55enne, assistito dall’avvocato Diego Comis, per cui quella lite avvenuta nella tarda mattinata in una zona di campagna di Pachino, sarebbe stata provocata dal 33enne, che avrebbe preteso la restituzione di una somma in denaro con la violenza.

La lite, le bastonate e la coltellata

Una piccola cifra ma, secondo quanto emerge nella tesi della difesa,  il 55enne sarebbe stato in più occasioni vessato e quel giorno avrebbe subito una durissima lezione. Il creditore si sarebbe armato di bastone, usandolo contro l’indagato che, dopo aver afferrato un coltello, lo avrebbe piantato nel petto della vittima, deceduta nel volgere di pochi minuti. Il 33enne tunisino è stato  trasferito al Pte di Pachino ma quando è arrivato per lui non c’è stato nulla da fare.

 

Articoli correlati