Diventa sempre più terreno di scontro la questione sul nome che il centrodestra porterà alle prossime elezioni regionali che sono in programma per il 25 settembre prossimo in concomitanza con le elezioni politiche, in seguito alle dimissioni da presidente della Regione di Nello Musumeci. Lo scontro è sempre aperto tra l’area del presidente Ars Gianfranco Miccichè e tra coloro che vorrebbero Musumeci ancora in campo.
Lo scontro Meloni-Miccichè
Lo scontro aperto è tra Forza Italia e Fratelli d’Italia che ancora non riescono a trovare un punto comune. Nel giorno in cui il centrodestra brinda per il vantaggio che la rottura fra Calenda e il Pd gli assegna nei collegi uninominali siciliani per le Politiche, si fa più duro il braccio di ferro per la candidatura alla presidenza della Regione. E0 il partito di Berlusconi che critica la posizione degli uomini della Meloni. Secondo gli azzurri, infatti, arriverebbero al vertice decisivo di oggi solo per porre veti.
Oggi il vertice a Palermo
A Palermo, alle 15,3, nelle stanze dell’hotel delle Palme si vedranno dopo mesi tutti i leader regionali dei partiti del centrodestra. Si tratta di un incontro messo a punto dal partito della Meloni ma al quale Ignazio La Russa ha fatto precedere un aut aut. “Facciano nomi che ci piacciono o noi restiamo su Musumeci”.
Il no al nome della Prestigiacomo
Fratelli d’Italia ha già anticipato che “quello di Stefania Prestigiacomo è un nome da scartare” perché invisa sia alla Lega che alla Meloni per le posizioni assunte sull’emergenza migranti.
Nei giorni scorsi la cerimonia di addio di Miccichè
Ultima cerimonia del ventaglio a Palazzo dei Normanni per il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè. “Lo avevo messo nel conto”, ha detto Miccichè, spiegando che questo potrebbe anche essere il prezzo per aver osteggiato la ricandidatura di Nello Musumeci alla presidenza della Regione Siciliana. “L’anno prossimo compirò 70 anni e la Sicilia ovviamente non può aspettare le mie decisioni. E in realtà non ho più neanche spazio nel curriculum”. Nessun rimpianto, comunque: “la mia carriera politica è stata incredibile e di questo sono grato al presidente Berlusconi.
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