“In autunno molte imprese non riapriranno, altre dovranno ridimensionarsi. Non sappiamo cosa succederà domani, che ne sarà delle commesse, degli ordini, dei fornitori”. Sono soltanto alcune delle parole del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi nell’ambito di una intervista pubblicata nell’edizione odierna di Repubblica.
Bonomi pare avere le idee chiare su ciò che dovrebbe essere fatto dal Governo e dalla classe dirigente tutta e in quest’intervista a tutto campo non le manda a dire nemmeno ai sindacati “ che dovrebbero smetterla di guardare al lavoro dallo specchietto retrovisore perché questa crisi ha sottoposto il mercato ad una transizione radicale. Nulla sarà come prima. Bisogna puntare alla produttività prima di parlare di aumenti retributivi”
Sul milione di licenziamenti prospettati nei giorni scorsi, chiarisce: “Ho detto quel che sanno tutti coloro che ogni mattina vanno in azienda a lavorare. Il governo ha bloccato i licenziamenti fino ad agosto. Ma il lavoro, i posti di lavoro, non si gestiscono e non si creano per decreto. Serve una strategia, una visione, un’idea di quale Paese vogliamo costruire”.
“Bisogna smetterla di guardare esclusivamente al dividendo elettorale – prosegue Bonomi -. Bisogna puntare sulla crescita: sono venticinque anni che il nostro Paese perde produttività, allontanandosi sempre più dai concorrenti. E la crescita dipende anche da dove si allocano le risorse: da decenni si aumenta la spesa corrente (il dividendo elettorale) a scapito degli investimenti nelle infrastrutture, nella sanità, nell’innovazione e nella ricerca, nelle politiche per la sostenibilità ambientale e sociale, nelle politiche attive per il lavoro anziché annegarle nel reddito di cittadinanza o nei navigator”.
E poi sulla politica degli annunci: “ Servono i fatti. Ci son stati tre decreti per affrontare l’emergenza ma sono stati trattati soldi a pioggia, senza mai guarda al futuro.”
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