La tabella indicante lo stato della Ztl è spenta, ma la telecamera invece è accesa e continua ad elevare multe. Succede in via Generale Cadorna, cuore del quartiere Ballarò di Palermo. Qui, a pochi passi dalla sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, i cittadini hanno segnalato un disservizio decisamente particolare che, a quanto dichiara l’esponente dell’UdC Giovanni Damico, andrebbe avanti già dal 1 febbraio.
Mesi di disservizi che, riferisce lo stesso esponente centrista, hanno comportato l’elevazione di numerose sanzioni amministrative. “Dal 1 febbraio lo schermo della Ztl di via Cadorna risulta spento. Qualcuno potrebbe pensare che il varco non sia attivo, così come hanno fatto i tanti cittadini che sono passati attraverso il varco negli ultimi mesi. In realtà, la telecamera è accesa e continua ad effettuare multe. Ci sono giunte e continuano a giungerci segnalazioni di contravvenzioni prese dagli automobilisti in transito proprio in questo punto”.
A tal proposito, Giovanni Damico chiede un immediato ripristino della segnaletica elettronica e lancia una provocazione a coloro i quali hanno ricevuto una sanzione per un passaggo non autorizzato in via Cadorna. “Chiediamo un’immediata manutenzione della segnaletica elettronica. Segnaliamo inoltre a chiunque abbia preso una contravvenzione dal 1 febbraio ad oggi che siamo in possesso di foto e video che attestano il disservizio. Quindi le multe contratte in questo arco temporale, almeno a nostro parere, sono contestabili“.
Polemiche, quelle sulla Ztl nel centro di Palermo, che hanno caratterizzato il recente dibattito politico in Consiglio Comunale. Nella seduta del 31 dicembre 2021, i componenti di Sala delle Lapidi avevano votato una mozione, a firma di Elio Ficarra e Fabrizio Ferrandelli, con la quale i consiglieri comunali invitavano l’Amministrazione a sospendere la Ztl fino al 31 marzo. La delibera ebbe il via libera con diciassette voti favorevoli (centrodestra, M5S, Italia Viva, Sicilia Futura e +Europa-Azione). Richiesta a cui però l’assessore alla Mobilità Giusto Catania non ha mai dato seguito, lasciando l’assetto del centro storico immutato.