“Gli abbonamenti Amat a un euro al mese per residenti e fasce sociali deboli che hanno necessità d’accesso all’interno della Ztl non saranno un incentivo al trasporto pubblico, se esso continua a caratterizzarsi per inadeguatezza di mezzi e scarsa frequenza delle corse. Nelle condizioni attuali in cui si trova l’Amat, le agevolazioni non risolvono i problemi e non faranno digerire la Ztl”.
È la posizione del coordinamento regionale dei Cobas Lavoro Privato, che annuncia: “Se le misure contenute nel provvedimento non dovessero cambiare, siamo pronti ad associarci a chi vorrà promuovere ricorso alla giustizia amministrativa, mettendo a disposizione la nostra conoscenza tecnica dell’Amat”.
“La Ztl – prosegue il sindacato – deve essere adeguatamente sostenuta dal trasporto pubblico urbano, così come sottolineato dal Tar e dal Cga. È notoria l’estrema fatiscenza del parco macchine in servizio, ormai ridotto all’osso. Una realtà ben diversa da quella dipinta nel Piano d’azione comunale per il contenimento dell’inquinamento che, a pagina 13, riporta un parco autobus in dotazione all’Amat composto da 413 vetture. Peccato che più della metà siano fuori uso perché irrimediabilmente guaste”.
“A questo punto è lecito domandarsi se questi 413 bus rientrino nel patrimonio aziendale e siano stati tutti contabilizzati in bilancio. Ma soprattutto con quale valore, visto che – a nostro avviso – la maggior parte di essi vale zero”, rimarca il coordinamento regionale dei Cobas Lavoro Privato.
“Attendiamo risposte dall’Amat e dal socio unico Comune – conclude il sindacato –. I cittadini hanno diritto di essere informati correttamente per capire se questo provvedimento favorisca realmente una mobilità più sostenibile o sia il solito libro dei sogni. Ai palermitani non interessano gli spot elettorali, per di più se non portano benefici ed un miglioramento dei servizi”.
Anche i commercianti palermitani e gli esponenti dei Verdi, oltre a molti cittadini, sono contrari alla Ztl.