“Il regolamento delle Ztl, presentato ieri dalla Giunta come ‘rivoluzionario’ per la mobilità di Palermo, mostra, invece, molte lacune”. Ne è convinta Luisa La Colla, consigliere comunale del Partito Democratico, per cui “il duo Orlando & Catania ha partorito un piano che, di fatto, applica – non so quanto inconsapevolmente – delle vere e proprie discriminazioni tra i cittadini”.
“Innanzitutto – sostiene La Colla – per quale motivo anche un residente all’interno delle Ztl deve pagare 100 euro all’anno come tutti gli altri? La sua colpa è, quindi, quella di abitare al centro, anziché in periferia? Non sarebbe stato più giusto concordare un pass meno oneroso?”.
E, sempre a proposito dei residenti, La Colla si chiede: “Quale mente eccelsa ha pensato ‘bene’ di costringere i residenti che liberamente decideranno di non acquistare il pass, di trovarsi un posto in cui conservare le proprie auto, anziché lasciarle posteggiate in quelle poche strade in cui si può, perché altrimenti saranno multate?”.
“Fa sorridere amaramente a tal proposito – dice la consigliere del PD – che la Giunta prenda come giustificazione il Codice della Strada, quando non c’è alcun rispetto per quanto stabilito ad esempio, dalla Corte di Cassazione nel settembre 2014, secondo cui qualsiasi amministrazione comunale italiana, oltre alle strisce blu a pagamento – che sono in ogni dove al centro – dovrebbe prevedere l’esistenza di aree a libera sosta nelle vicinanze. Facile, quindi, pretendere il rispetto delle norme solo quando convengono alle proprie casse, o meglio tasche”.
E ancora: “Dall’impianto ideologico dell’assessore Catania ci saremmo, poi, aspettati, maggiore tutela nei confronti dei soggetti più deboli di un rapporto di lavoro altrimenti noti come commessi e impiegati: costoro, al contrario del titolare, dovranno regolarmente pagare il pass e, al contempo, le soste nelle zone blu o nei parcheggi a pagamento. Lavorare all’interno delle Ztl, quindi, costerà ancora di più”.
Infine, per Luisa La Colla, le due Ztl hanno un perimetro troppo vasto: “E’ vero che il centro storico di Palermo è uno dei più estesi d’Europa, insieme a quello di Lisbona, ma in questo caso si è davvero esagerato”, nonché “non si capisce il motivo per cui un cittadino deve registrare il proprio mezzo a una ‘lista bianca’, ponendo in essere una schedatura che sa, in questo caso, di monitoraggio della proprietà privata in stile ‘soviet’”.
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